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Progetto Pollicino, si cercano Piccoli Comuni del Welcome per accogliere le famiglie ucraine

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Si chiama “Pollicino fugge dalla guerra” ed è un progetto nato nell’urgenza di “fare qualcosa” per portare soccorso ai cittadini ucraini sorpresi e colpiti dalla guerra mossa dalla Russia al loro Paese.
Tre, i partner che si sono uniti “nel nome di Pollicino”: la Fondazione Mario ed Anna Magnetto; la Rete italiana dei Piccoli Comuni del Welcome e la Rete italiana di Economia civile Sale della Terra, le ultime due impegnate dal 2014 nelle pratiche di accoglienza diffusa attraverso la progettazione personalizzata e la promozione della cooperazione di comunità.
Il progetto Pollicino fugge dalla guerra prende le mosse dall’esperienza dei Piccoli Comuni del Welcome, dalla buona pratica di accoglienza della Rete SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) di ANCI e Ministero dell’Interno nell’Italia dei piccoli centri urbani, consapevoli che questa accoglienza sia in buona parte diversa da quella realizzata in precedenza dal sistema CAS (Centri di Accoglienza Straordinaria).
Nell’accoglienza di profughi siriani, kurdi, afghani, migranti nordafricani, centroafricani ed asiatici, infatti, i 45 Piccoli Comuni della Rete hanno sperimentato il “metodo” e il “modello” del “welcome”: la costruzione di un modello di sviluppo locale imperniato su un “welfare che diventa Welcome”, con cui rigenerare le comunità rurali colpite da spopolamento ed invecchiamento, divenute improvvisamente meta, non ricercata, di nuovi flussi demografici.
La storia del popolo ukraino in fuga dalla guerra ripete quella dei popoli cacciati dalle loro case con la violenza: i cittadini di Kijv, di Mariupol o di Odessa non avevano un progetto migratorio.
La guerra li ha colti di sorpresa e di sicuro ognuno di loro ha forte il desiderio di tornare nella propria patria, nella propria città, nella propria casa il più presto possibile.