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POLITICA

Conservatorio, Lonardo a Maglione: ‘Morale ad orologeria, dove era quando nominarono Verga?’

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“Siamo abbastanza sorpresi dell’interesse che il deputato del M5S Pasquale Maglione mostra improvvisamente nei riguardi del Conservatorio Statale “Nicola Sala”. Lo saremmo stati totalmente, se solo i rilievi sollevati da Maglione, non fossero stati gli stessi avanzati da Antonio Verga. La recente folgorazione musicale del parlamentare grillino, evidentemente stimolato dal successo della recente edizione del festival di Sanremo, in parte ci stupisce: ci scuserà Maglione, ma proprio non ce lo vediamo impegnato in un coro a due voci con il presidente uscente. Le stonature sono evidenti, le parole si accavallano, i contenuti non rendono, essendo le argomentazioni poco consistenti e soprattutto pleonastiche”. Così in una nota la senatrice della componente IDEA-CAMBIAMO!-EUROPEISTI-NOI DI CENTRO (Noi Campani) del gruppo Misto, Sandra Lonardo.

“Dal duetto emerge la morale a orologeria di Maglione, che era alla Camera anche nell’aprile del 2019, allorquando il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti, indipendente di area Lega, procedette alla nomina di Antonio Verga ai vertici del Conservatorio. Ci perdoni Maglione, ma la differenza tra corista e ventriloquo è sottile in questi casi: come mai a quel tempo non presentò la medesima interrogazione al Ministro? Se – come sostiene Maglione – la Laurea in Economia e Management non risponde ai requisiti di “alta qualificazione professionale e manageriale” richiesti dal bando, come poteva allora avere attinenza quella in Scienze Geologiche?

Perché oggi Maglione – prosegue la senatrice sannita – contesta al nuovo presidente il requisito della “comprovata esperienza anche nell’ambito di organi di gestione di istituzioni culturali ovvero riconosciuta competenza nell’ambito artistico-culturale’, e nel 2019 preferì restare silente rispetto ai titoli posseduti da Verga. Se solo Maglione fosse stato così zelante come lo è stato adesso in seguito alla nomina di Rossi, probabilmente avrebbe verificato che Verga risulta essere stato, come segnalato da lui stesso alla voce “cariche amministrative in enti ed istituzioni del settore artistico musicale” nel curriculum depositato presso il Conservatorio, dal 2004 al 2019 (ovvero fino alla nomina a presidente del “Nicola Sala”) presidente del CEDAM, che sta per “Centro di Eccellenza per la Diffusione dell’Arte nel Mezzogiorno”, una non meglio precisata associazione che, guarda caso, risulta avere la propria sede all’indirizzo di residenza di Antonio Verga.

Come inoltre si evince dal curriculum, Maglione, se solo al tempo avesse prestato attenzione, avrebbe scoperto che Verga risulta essere stato dal 2015 al 2018 “Responsabile dei Rapporti Istituzionali e Internazionali” sempre per conto del CEDAM, ente di cui lui stesso era già presidente e che aveva sede in casa sua. Sempre se nel 2019 avesse approfondito, Maglione avrebbe osservato che Verga risulta presidente dal 2014 al 2019 e amministratore delegato dal 2014 al 2016 del “Caudium Park Festival”, una manifestazione le cui ultime tracce in rete risalgono al 2015. Si tratta di un festival finanziato, tra il 2014 e il 2015, con fondi europei FESR per 197mila euro organizzato proprio dal CEDAM (presieduto da Verga) ente beneficiario di quell’importo, e che nell’edizione 2015, su 8 giorni di cartellone, prevedeva 4 concerti della band del figlio e due esibizioni di orchestra con la figlia come solista. Non è che Maglione, visto che Verga, come si evince, sembra abituato a cantarsela e suonarsela da solo, si è unito al coro per solidarietà?

Il deputato oggi si domanda: “La Ministra sa che il prescelto per la presidenza del Conservatorio è un commercialista?”. Come mai allora non si rivolse a Bussetti, Ministro per conto dei suoi alleati della Lega, chiedendogli se sapesse che il prescelto era un geologo e professore di matematica in quiescenza? Non vorremmo che Maglione, a furia di cercare connessioni tra musica e geologia, sia arrivato finanche ad ascoltare i suoni della terra, al punto che questi gli hanno offuscato le idee!”, conclude la senatrice Lonardo.

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