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A Reino un Natale speciale: scambio di doni tra bimbi delle elementari e rifugiati afghani

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Uno scambio di regali natalizi davvero particolare. Perché questa mattina, nel palazzo del Comune di Reino, una cinquantina di bimbi della scuola elementare ha donato alcuni oggetti ai beneficiari del progetto SAI (Sistema Accoglienza Integrazione) ospitati nel centro gestito dalla cooperativa sociale Medihospes.

A loro volta i nuclei familiari, scappati dalla guerra in Afghanistan, come segno di gratitudine e desiderio di conoscenza reciproca, hanno voluto regalare alcuni pensieri, da loro stessi preparati, ai piccoli amici di Reino.

A fare gli onori di casa il sindaco Antonio Calzone, sostenitore di una politica di accoglienza e inclusione per chi scappa da guerre, persecuzioni e fame. Proprio come è il caso di queste tre famiglie di cui la Medihospes si sta prendendo cura.

Sposato ormai sei anni fa, il servizio SAI è oggi assicurato dalla cooperativa sociale con particolare attenzione agli aspetti dell’accoglienza sul territorio e delle politiche scolastiche per minori. Inoltre gli operatori della Medihospes garantiscono a tutti i beneficiari una formazione lavorativa per gli adulti, l’inserimento scolastico per i minori, attività ludico-ricreative per i bambini dei nuclei familiari accolti, l’insegnamento dell’italiano, supporto legale e psicologico, l’integrazione e indipendenza economica tramite l’attivazione di tirocini volti a mestiere del territorio (agricoltura, viticultura, artigianato).

“Questi comportamenti – dichiara il sindaco Antonio Calzone – sono importanti per educare anche le nuove generazioni che la diversità è una ricchezza culturale e sociale senza la quale le persone si abbrutiscono. Tutelare i diritti fondamentali dei bambini, donne e uomini, sono, per noi, principi indiscutibili. L’auspicio è che in sinergia con la Medihospes venga avviato un percorso di integrazione nel rispetto reciproco”.

“Siamo molto orgogliosi – afferma Raffaele Navarra, responsabile del progetto per la Medihospes – di essere parte attiva, un ingranaggio del grande motore dell’accoglienza. I nostri sforzi sono tutti profusi nell’aiutare i nostri ospiti a realizzare i propri sogni e aspettative”.

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