Cittadini
‘Ho perso una bimba durante il covid. Oggi sono di nuovo mamma grazie al Fatebenefratelli’

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata alla nostra redazione da una cittadina beneventana, Carmen, che ha voluto ringraziare l’ospedale Fatebenefratelli di Benevento per averla accudita e seguita con amore e dedizione nelle fasi del parto. Un messaggio di speranza ad un anno – nel periodo di emergenza covid – da un’altra missiva nella quale denunciare la mancata assistenza sanitaria e la perdita della sua bimba in grembo.
“Solo un anno fa, nel periodo di pandemia, scrivevo una lettera per denunciare una malasanità, dove forse ospedali e medici non erano pronti ad affrontare una situazione più grande della mia, e dove il maledetto destino ha deciso così di portarsi via la mia bimba. Da lì la mia vita da donna non aveva più senso, perché come si può sopravvivere alla morte di un figlio?! NO non si può, ma poi la vita ti toglie e ti dà fino a quando una mattina di febbraio la vita decide di regalami un sorriso…ma non tutte le favole iniziano con un “c’era la volta”.
La vita, ancora una volta, mi aveva messo a dura prova, giorni interminabili passati in ospedale, con il cuore pieno di lacrime perché ormai non avevo più fiducia nella medicina: così è iniziata la mia avventura nel reparto di Ginecologia e ostetricia del Fatebenefratelli di Benevento.
Piano piano sono riuscita a fidarmi delle mani di persone che si sono dimostrate fantastiche, che non sono semplici dottoresse ma sono veri angeli, mi hanno presa per mano e accompagnata in questo duro e complicato viaggio. Quel reparto è diventato la mia seconda casa, ostetriche meravigliose, Margherita la caposala che ogni giorno aveva una parola dolce per tutte noi mamme, dove ognuno che entrava in quella stanza portava un sorriso.
Per non parlare delle puericultrici del nido che trattano i nostri bimbi come se fossero loro figli. E’ in quei momenti che ho capito che non dovevo mollare, dovevo combattere, perché se qualcuno lassù mi aveva mandato questo dono un motivo c’era. E poi i miei occhi hanno incontrato un angelo, perché la mia dottoressa non è stata solo un medico ma è stata il mio angelo, perché è quando sprofondi nella convinzione di non essere capace di mettere al mondo un figlio basta un solo attimo, un solo colpo del destino e incontri sulla tua strada un vero angelo, a volte con le ali e a volte con il camice bianco. Io ho incontrato il secondo. Rimarrà per sempre il mio angelo con il camice bianco: rimarrà per sempre la mia unica e dolce dottoressa. Perché lei, la dottoressa Gilda De Biasio, oltre ad essere un medico esemplare di una professionalità encomiabile, è riuscita a regalarmi la gioia di portare a casa il mio arcobaleno.
Questa testimonianza è per tutte quelle donne che lottano per diventare madri , che stanno vivendo una gravidanza difficile, che vivono allettate e non possono godersi nemmeno la gioia di comprare un cappellino per il proprio figlio. A voi dico di non mollare perché se ci credi tutto può accadere. Voglio dire grazie e questo meraviglioso reparto che mi ha accolto come una loro figlia non smetterò mai di ringraziarvi tutti”.
Con affetto da Carmen, Vittorio e il nostro arcobaleno Giacomo