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ECONOMIA

Aree interne e documento dei vescovi: il commento di Giovanni Zarro

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“Il documento elaborato dai Vescovi delle Zone Interne d’Italia, all’inizio della settimana, al “Centro la Pace”, è molto profondo. È molto impegnativo. Per i Vescovi, Benevento non è stato solo una piacevole sosta. Non è stato un giro turistico della città. Non è stato gustare la mela allo strega. È stato molto di più. È stata l’occasione, voluta, cercata, per esprimere un pensiero alto sulle Zone Interne. Pensiero, che parte da motivazioni religiose, ma si spinge e coltiva il campo economico e sociale. Coltiva ed incalza il campo politico. I Vescovi non si nascondono dietro un dito. Ferisce, già, la titolazione: Sentinella, quanto resta della notte?”. Lo scrive in una nota l’ex deputato, Giovanni Zarro.

“I Vescovi – spiega – non la mandano a dire. “Abbiamo ascoltato la sofferenza delle attese del nostro popolo”.  “Abbiamo condiviso il senso di frustrazione delle nostre popolazioni e l’abbandono delle istituzioni.” “… (dei) diritti progressivamente negati, …”. “Le comunità cristiane sentono l’urgenza di contribuire al riscatto umano e sociale delle popolazioni di queste aree…”. Sono espressioni, diciamo la verità, dure. Sono pietre lanciate contro lo status quo. Interrogano la politica. Incalzano i partiti. Non solo. Braccano le istituzioni spingendole a fare, a fare, e, ancora, a fare. I Vescovi mostrano di essere stanchi dell’immobilismo del “quieta non movere”. Incoraggiano “gli uomini di buona volontà” ad essere “protagonisti di una nuova stagione di sviluppo…”. “Invitano a fare rete… vivendo la fraternità e la solidarietà”. Fin qui i vescovi! E la politica?

La politica nazionale e locale sembra non reagire. Mostra di non cambiare il passo. Procede, malgrado tutto, a passo lento. Le cose, viceversa, premono. Urgono. Vogliono una risposta. Premono ed urgono le esigenze, i bisogni, di una parte importante del popolo. I cittadini delle Zone Interne. Esigenze e bisogni critici da sempre.  I Monsignori Vescovi si sentono impegnati su questi temi. Sui quali hanno deciso di mettere “la loro tenda”. Per rappresentarli pubblicamente e dare loro voce. La più alta, la più efficace possibile. E la politica non può non accettare la sfida! Deve fare la sua parte!

La politica, innanzitutto, deve riflettere sulla struttura. Chi si occupa delle Zone Interne? Oggi, sembra nessuno! Le Regioni, fin qui, hanno mostrato tutta la loro inefficienza ed insufficienza. Come rispondere alla inettitudine regionale? Ricentralizzando la soluzione! Va rispolverata e reingegnerizzata un’idea. Valida e generosa, un tempo. Deve tornare in campo l’idea di un organismo dedicato. Sullo schema dell’ex Cassa. Si rifletta sulla storia. Con la Cassa “la chiusura del gap” Nord-sud procedeva. Senza indugi. Anno dopo anno, la “forbice” si riduceva. Il recupero si interruppe quando le Regioni assunsero responsabilità, primarie, sul tema. E…si invertì la rotta. Poi. Le funzioni. L’economia è cambiata. E’ cambiata la tecnologia. E’ cambiata la produzione. Il mercato. Non può non cambiare l’intervento per le zone interne. Qui c’è spazio per l’inventiva. La genialità. L’intelligenza.

Non è tutto – conclude -. Lo spirito. I Vescovi si fermano sulla carica ideale con la quale l’Italia e l’Europa intendono aggredire le problematiche delle “Zone Interne”. E sui mezzi. Oggi si può fare. Allo spirito si aggiunge la forza. I mezzi, appunto. Il Recovery fund. Con il “Recovery” l’Europa, l’Italia possono osare. Il divario Nord-Sud del Paese, fasce costiere e zone interne può essere colmato. Infine. L’iniziativa. La politica deve rifuggire l’isolamento. Deve misurarsi in campo aperto. Cosa fare? Deve confrontarsi con i Vescovi sul tema delle Zone Interne d’Italia. Per raccogliere la “sfida”. Lo deve fare anche la politica sannita. Può e deve chiedere un incontro con i Vescovi del territorio. Promuovere un confronto chiaro. Aperto. Cordiale. Nel quale, ogni parte, con rispetto, racconta la propria. L’idea è fare sistema. Concorrere al meglio allo sviluppo dei nostri territori. Un esergo. La cittadinanza deve un ringraziamento a Monsignor Accrocca, Arcivescovo di Benevento. Sua è stata l’iniziativa! Sua l’organizzazione dell’evento. Sua la spinta a riconvocarlo il prossimo anno”.

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