POLITICA
‘Le assunzioni non coprono i licenziamenti né favoriscono il funzionamento della scuola’

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"Il ministro Gelmini, dopo l’ultimo scandalo dei costosi test INVALSI, risultati completamente errati, annuncia 67.000 assunzioni per neutralizzare gli effetti della dura e ininterrotta protesta dei precari e per rabbonire un’opinione pubblica sempre più esasperata dall’evidente negazione del diritto allo studio e dalla ancor più evidente intenzione governativa di liquidare la scuola pubblica, laica, pluralista. Ma le bugie hanno gambe corte! – scrive in una nota il Comitato insegnanti ed Ata precari sanniti – E’ fin troppo facile dimostrare, infatti, che le assunzioni promesse, prive di copertura finanziaria e da effettuarsi in tre anni, non copriranno neppure la metà dei pensionamenti previsti, né basteranno a garantire il funzionamento della scuola, fortemente compromesso dai 150.000 tagli operati a partire dal 2008.
A questo si aggiunge la farsa dei progetti Regionali, propagandati dall’assessorato all’Istruzione Regionale come l’ancora di salvezza per i precari licenziati, come la boccata d’ossigeno che avrebbe garantito lavoro e reddito. Ebbene questi progetti, stanziati con i fondi europei, sono stati svolti nell’anno 200/9/2010, dai precari della scuola, con congruo anticipo delle spese di viaggio per raggiungere le sedi di servizio , ma a distanza di oltre un anno non sono stati ancora liquidati. Insomma oltre al danno, la beffa. La Regione Campania ha sfruttato le competenze altrui, per incentivare e integrare l’offerta formativa degli alunnisenza mantenere fede agli impegni assunti mediaticamente. Sarà inoltrata una diffida ed un’ingiunzione di pagamento nei confronti della Regione Campania. Tutti i precari che non hanno ricevuto i compensi spettanti, possono rivolgersi alla segreteria del L@p Asilo 31 in Via Firenze 1 a Benevento oppure telefonare al 3346976405.
Il Comitato Insegnanti e Ata precari Sanniti insieme al Coordinamento dei Precari della Scuola di Napoli condanna e respinge con sdegno il tentativo ministeriale di nascondere sotto il tappeto di una propaganda bassa e paternalistica la rabbia di migliaia di docenti ingannati e diffamati, di Ata estromessi dal circuito del lavoro, di genitori e studenti che, a causa dell’accorpamento selvaggio delle classi, cominciano perfino ad essere respinti dalle scuole in cui volevano iscriversi (è noto quanto accaduto al “Kant” di Roma)!
Si sbandierano le assunzioni e intanto si ammassano gli studenti in classi superaffollate, con ricadute didattiche disastrose, violando sistematicamente le leggi sulla sicurezza e i diritti dei disabili; si ciancia di stabilizzazione e intanto, con la complicità dei sindacati, proni a questa politica dissennata, si stroncano i diritti elementari degli insegnanti, imponendo contratti in deroga che contemplano la rinuncia all’anzianità di servizio maturata; si millanta il rispetto del diritto al lavoro e intanto si aumentano i privilegi dei professori di religione, i soli a non risentire della crisi; si promettono investimenti e intanto si estorcono ai contribuenti onesti soldi che vengono incostituzionalmente versati nelle casse delle scuole private.
I precari della scuola, ridotti dai tagli a un avvilente cannibalismo professionale e spesso costretti a scelte esistenziali dolorose ed estreme, non resteranno inerti di fronte a questa subdola e fuorviante manipolazione dei dati e delle informazioni, ma reagiranno con la civile durezza che connota da ormai tre anni la loro lotta, per riassegnare alla scuola il suo ruolo-chiave nello sviluppo economico e nella tenuta etica, civica e culturale del paese. La scuola, come l’acqua è un bene comune: la farsa delle assunzioni noi non la beviamo".