POLITICA
Riforma Esame di Stato avvocati, Lonardo: ‘Presentato un Ddl in Senato’
																														
															
															
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“Lo scorso 30 luglio ho depositato in Senato il Ddl: “Modifiche alla  legge 31 dicembre 2012, n. 247, in materia di accesso alla professione  forense e all’esercizio della professione”. La mia proposta di legge, è  nata da una problematica quantomai sentita dal mondo forense, ed in  particolar modo dai praticanti avvocati, di cui fin da subito mi sono  fatta paladina”. Lo dichiara  la senatrice sannita del Gruppo Misto, Sandra Lonardo.
“L’emergenza da Covid-19 ha, infatti, portato alla luce  nuove esigenze in relazione agli Esami di Stato per l’abilitazione  professionale, confermando l’inadeguatezza del sistema attualmente in  vigore. Oggi più che mai, appare necessaria una riforma radicale… non è  possibile che alcune lauree siano da considerarsi abilitanti alle  professioni ed altre, invece, come nel caso dei laureati in  giurisprudenza, debbono continuare a subire ritardi per la complessità  dei tirocini e degli esami di abilitazione. 
Sono molto felice che,  finalmente, anche altri partiti pare vogliano  prendere a cuore questa  situazione, presentando a loro volta dei disegni di legge che vanno in  questa direzione. Mi auguro – aggiunge la parlamentare – che ci possa essere un costruttivo confronto  tanto da poter addivenire alla risoluzione di quella che è una  ineludibile esigenza, avvertita e condivisa da tutti gli operatori del  settore. Insieme ora dobbiamo lavorare e trovare la strada per invertire  la rotta, ma bisogna farlo quanto prima… modificando una procedura  barocca, inefficiente ed inefficace! Ecco perché faccio un appello  affinché se ne possa discutere quanto prima in Commissione e poi in  Aula… 
Mi faccio, ancora una volta, portavoce di quanti, in questi  lunghi mesi, mi hanno scritto e continuo a portare avanti la battaglia, – conclude la Lonardo –  perché si rivendica che vengano premiate le competenze, superando un  metodo che non garantisce un accesso alla professione dei giovani  giuristi al mondo del lavoro, né meritocratico, né rapido”. 
							
							



