Sindacati
Vertenza Samte, la Fp Cgil scrive al prefetto: “I lavoratori non possono essere abbandonati”

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“La Fp Cgil si rivolge ancora una volta al prefetto per un autorevole intervento, in merito alla situazione che si è determinata in questa provincia, sulla questione dell’ impianto pubblico di trattamento dei rifiuti. Lo Stir di Casalduni è ancora fermo a circa due anni, dal tristemente noto evento incendiario, mentre lavoratori sono appesi ad un filo di speranza, sempre più flebile”. Così in una nota il segretario della sigla sindacale Giannaserena Franzè e il coordinatore dell’area Ambiente, Antonio Tizzani.
“La società Samte srl – scrivono -, non ha ad oggi un piano tecnico/finanziario di programmazione e pianificazione sul quale potersi confrontare per riavviare nuovamente le attività presso lo stir di Casalduni; e tantomeno i sindacati di categoria e le RSU aziendali, vengono informate e coinvolte nelle eventuali decisioni che i vertici della Samte stanno assumendo in modo unilaterale. La società Samte l’Ente Provincia, e l’Ato, in modo irresponsabile, dimostrano di non avere idee e prospettive, tralasciando di affrontare e risolvere finalmente, la situazione gravosa di crisi dell’intero ciclo dei rifiuti in questa provincia. Cosi facendo, a nostro parere, le istituzioni territoriali, rischiano di perdere credibilità ed autorevolezza, in un momento storico e drammatico per la società. Non è più accettabile e tollerabile, che padri di famiglia restino senza salario e rischiano il posto di lavoro, nonostante ci sia gran bisogno del loro lavoro nel nostro territorio.
La pandemia – attacca la nota – ha lasciato segni indelebili, e disagi economici, che preoccupano fortemente questa Organizzazione Sindacale, per la tenuta del tessuto sociale in questo territorio. Dai continui contatti che abbiamo con i lavoratori, temiamo per eventuali atti inconsulti, degli stessi, che potrebbero scaturire dalla disperazione e sfiducia per la carenza di salario e di futuro occupazionale. La Fp Cgil ritiene che questi lavoratori, non possono essere abbandonati al proprio destino, e meritano di essere sostenuti nella loro legittima richiesta di tornare al lavoro dignitoso, che con professionalità hanno svolto in questo territorio per circa 20 anni. Sollecitati da queste preoccupazioni, vorremmo chiedere un nuovo intervento, presso la dirigenza della Samte e della Provincia, socio unico della società suddetta, perché, da quando i lavoratori hanno accettato ob torto collo, una riduzione oraria umiliante, pur di non perdere il posto di lavoro, ovvero dal mese di gennaio, ad oggi la società continua a non onorare l’ impegno assunto; che aveva garantito di poter rispettare, proprio al tavolo prefettizio del 30 dicembre, alla presenza anche del vice presidente della regione, On.le Bonavitacola.
I lavoratori – concludono – vantano diversi stipendi arretrati, pari a 12 ore settimanali, parliamo di cifre irrisorie, che nonostante ciò, la Samte non sta pagando. Ci appelliamo alla sensibilità del prefetto per ottenere una inversione di tendenza, speriamo voglia farsi carico ancora una volta del bisogno di questi lavoratori, che anche in queste ore assolvono al loro dovere, senza avere corrispettivo. Le chiediamo di convocare anche da remoto, un incontro urgente, utile alla soluzione della questione”.