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Isidea rilancia il progetto di Distretto culturale nel Sannio

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Dal 2001 Isidea lancia l’appello affinchè venga applicata la struttura distrettuale nel Sannio, ricco di teatri di storia, di leggenda e di natura, di itinerari di cultura materiale e di tappe dello spirito.
Dopo mesi di lavoro dieci associazioni datoriali (Coldiretti, Confagricoltura, Cia, Copagri, Confartigianato, Cna, Confesercenti, Confindustria, Confcooperative, Unimpresa) si sono messe in rete per dare vita ad un Coordinamento che possa definire una partecipata ipotesi progettuale per lo sviluppo socio-economico della provincia di Benevento.
L’auspicio di ISIDEA è che si opti per una soluzione a medio-lungo termine che rassomigli a quella dei “distretti culturali”, al fine di integrare ciò che avviene nel sistema economico locale con le peculiari risorse di carattere culturale presenti sul territorio.
La cultura è da sempre vista come un motivo di costi ed invece bisogna legarla sempre più alla sfera produttiva. Il ruolo della cultura “non si esaurisce nel passatempo più o meno colto, ma va cercato anche e soprattutto nella sua funzione di attivatore sociale”: è quanto assicura Pier Luigi Sacco, uno dei maggiori esperti del “distretto culturale”, riedizione del modello distrettuale industriale, che viene superato abbandonando la vecchia logica della monofiliera, “per andare a cercare il filo perduto dell’innovazione in un dialogo con altri soggetti e altre filiere produttive”.
Il distretto rappresenta un modello strategico di sviluppo sostenibile, territorialmente adattabile; un contenitore di patrimoni, tradizioni e competenze, capace di trasformare la cultura in fattore produttivo, grazie all’insieme organizzato di istituzioni, reti associative e imprese.
La strategia del distretto culturale (turistico, istituzionale, evoluto…) già creato in numerose località anche con fondi Comunitari o di Fondazioni, grazie alla nascita di quella che Richard Florida definisce “classe creativa”, mira all’aumento della qualità territoriale e dei suoi fruitori, attraverso il rafforzamento degli attrattori deboli, che integri l’offerta turistica creando un sistema reticolare con una molteplicità di livelli di servizio: dalla comunicazione del territorio alla sua accessibilità, dalla ricettività alla ristorazione, dalla gestione dei beni culturali e delle aree archeologiche all’organizzazione dei parchi, dall’artigianato ai prodotti enogastronomici in filiera.
L’attivazione di un distretto culturale nel Sannio servirà a combattere precarietà e disoccupazione e ad arginare la fuga di cervelli.