CULTURA
“Zero al Sud”, presentato a Benevento il libro di Marco Esposito

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Una platea folta ed interessata, ma con il prof. Mario Mustilli e Marco Esposito non è difficile inchiodare all’ascolto, quindici copie di “Zero al Sud” acquistate sul momento, contenuti solidi e documentati, opinioni e punti di vista articolati – come chi vorrà apprenderà direttamente dal video postato nelle pagine di IDEA Laboratorio culturale e DITAUBI, acronimo di don Tonino Bello, che insieme hanno promosso l’iniziativa -, nessuna concessione alla semplificazione ed alla banalizzazione ma una puntuale esposizione del certosino lavoro pubblicato dal caporedattore delle pagine di Economia de “il Mattino”.
Il libro va letto e, come anticipato anche ieri prima e durante, se ne può scaricare gratuitamente una costola esterna nel contributo di Gianfranco Viesti reso disponibile da www.laterza.it: “Verso la secessione dei ricchi? Autonomie regionali e unità nazionale”.
Si può ritenere che la documentatissima ricostruzione di Esposito testimonia, nel perimetro di un testo che è un saggio scritto come un romanzo, distopico, ove l’esito conclusivo rispecchiasse paro paro le premesse poste da troppi anni di sciatteria delle rappresentanze politiche designate a livello meridionale, impreparate ed incapaci di interdire e rimuovere almeno alcuno dei troppi spunti distorsivi l’equilibrio necessario nel gioco politico tra territori in strutturale squilibrio.
Una differenza corretta solo nel periodo in cui la Cassa per il Mezzogiorno ha funzionato da agenzia con piena autonomia tecnica, caso di successo studiato come tale, per un investimento pari ad appena lo 0,65% del Pil italiano dell’epoca destinato alle sue attività, c’informa puntualmente Marco Esposito, sebbene la pubblicistica meno informata e più distorsiva decidesse che così non era stato, ben prima che irrompesse il fenomeno epidemico e si può supporre largamente eterodiretto delle fake news, dell’avvelenamento dei pozzi per inquinare le fonti informative, si potrebbe diversamente tradurre: decidendo deliberatamente, perché così fu al netto di marginalissime storie tangentizie tutte concentrate nella fase di liquidazione politica di quello strumento invece virtuoso, per molte ragioni che potrebbero tranquillamente essere riattualizzate.
Ma l’oggi compete all’oggi ed il domani, non distopico ma realisticamente auspicabile, si costruisce a partire da occasioni come quella di ieri. Grazie a chi ci è stato, a chi ha nobilitato il confronto ed a chi avrà la pazienza e la curiosità di utilizzare il documento filmato che a questo scopo è stato reso disponibile (https://bit.ly/2R0iM8T)
«In ricordo di una serata intensa e partecipata che mi fa avere ottimismo per il futuro della nostra terra», annotava ieri l’autore, Marco Esposito, sulla copia di uno dei volumi che autografava al termine della conversazione.