CRONACA
Benevento, droga e armi in un garage: ai domiciliari i tre sanniti

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Il Tribunale di Benevento ha stabilito gli arresti domiciliari per il 33enne Diego Fragnito, il 30enne Giuseppe Fragnito e il 25enne Maurizio Iuliano. I tre erano accusati di detenzione di droga ai fini di spaccio, detenzione abusiva di armi comuni da sparo alterate e clandestine, oltre a ricettazione. Come è noto, erano stati tratti in arresto dagli agenti della Squadra Mobile nel corso di una operazione scattata nella notte dello scorso 11 maggio.
Questa mattina, nel corso della convalida, il gip Loredana Camerlengo ha accolto le tesi difensive degli avvocati Gerardo Giorgione (per tutti e tre gli indagati), Vincenzo Sguera (per i fratelli Fragnito) e Antonio Leone (per Iuliano).
Secondo gli investigatori, il gruppo era solito stoccare lo stupefacente in uno stabile, all’interno di un’insospettabile rimessa per auto di via D’Azeglio, al Rione Libertà, per poi lavorarlo nelle ore notturne in un casale di contrada Alvanelle, a San Leucio del Sannio.
Dopo aver bloccato la vettura con a bordo il 25enne e il 30enne, che trasportavano parte delle sostanze già lavorate, gli agenti sono penetrati in casa. Nell’auto sono stati rinvenuti oltre 100 grammi tra cocaina ed eroina già suddivisi in dosi, mentre nell’abitazione è stato trovato circa mezzo kg delle stesse sostanze.
Le indagini, successivamente, si sono trasferite nel box auto dove i poliziotti hanno scoperto due pistole clandestine, di cui una modificata, le relative munizioni, 6 pani di hashish da circa 100 grammi ciascuno, una moto ed un’autovettura rubate. Ultima tappa in un bar, sempre al Rione Libertà, dove tra le bottiglie di liquore gli inquirenti hanno scoperto circa 12mila euro in contanti.
Durante l’udienza di questa mattina, Iuliano ha ammesso di essere il proprietario della sostanza stupefacente scoperta dagli investigatori durante una perquisizione personale ed anche dell’hashish rinvenuti in un garage al Rione Libertà. In merito al box auto, però, ha anche spiegato al giudice che altre persone erano in possesso delle chiavi della rimessa e che quindi la ‘roba’ non era solo utilizzata da lui.
Hanno respinto, invece, tutte le accuse a loro carico i due fratelli che hanno negato qualsiasi coinvolgimento nella vicenda. Respingendo al pari del 25enne tutte le accuse e dichiarando di non sapere nulla in merito all’altra sostanza sequestrata e delle armi e delle munizioni scoperte nel garage.