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Scuola

Il “Galilei Vetrone” presenta il liceo quadriennale con un incontri dedicato a scienza e ragazze

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Le scienze non sono più appannaggio dei maschi ed il Liceo Quadriennale è l’occasione per superare vecchi stereotipi e pregiudizi di genere. Questo il concetto di fondo emerso dal convegno svoltosi presso l’Istituto “Galilei Vetrone” di Benevento, con la partecipazione dell’ispettrice del Ministero della Pubblica Istruzione Domenica Di Sorbo. “La scelta di aprire questo percorso di studi -ha affermato la preside Grazia Pedicini-risponde alle esigenze della società contemporanea. Non inseguiamo la moda del “ce lo chiede l’Europa”. Vogliamo ripensare la metodologia per preparare meglio chi vuole prendere le facoltà scientifiche. Si tratta di una scelta di campo”.

Dal prossimo anno scolastico, infatti, al “Galilei Vetrone” partirà il Liceo Scientifico Quadriennale. Strategie e contenuti di questa nuova offerta formativa sono stati illustrati dalla docente Silvana Travaglione, che ha sottolineato l’importanza di potenziare matematica, scienze, fisica ed informatica, attraverso attività laboratoriali e percorsi più brevi e snelli, per sviluppare soprattutto le capacità progettuali. Le quattro stelle polari saranno appunto Scienze, Tecnologia, Ingegneria e Matematica.
Queste materie sono scelte oggi dal 60 per cento dei ragazzi e solo dal 30 per cento dalle ragazze. Ma tutti ce la possono fare perché non esiste una “mentalità scientifica”.

Per dimostrare questo, quattro allieve del Liceo Scientifico, guidate dalle docenti Mariagrazia Cotugno e Rosa Cammarota, si sono trasformate in quattro illustri scienziate. Con grande spigliatezza Eleonora Capobianco, Ilaria Fallarino, Anna Mercurio e Alessandra Labruna, intervistate dai compagni di classe Francesco Pizzi e Giovanni Galietti, hanno raccontato la carriera di successo di Simonetta Di Pippo, Margherita Venturi, Serena Sanna e Tiziana Catarci. Altre alunne, Alessia Barbato e Roberta Maio, hanno esposto il percorso di alternanza e il progetto elaborato per il Concorso Nazionale: Femminile Plurale. Poi Michele Zotti ha mandato in onda la video intervista con Adele D’Onofrio che lavora al Cern di Ginevra.
“Non smettete mai di sognare”.

“La scienza non deve essere privata dell’intelligenza delle donne”. Le Stem sono accessibili a tutti, sono facilissime per chi le ama. Questi i messaggi forti e chiari scaturiti dalle parole della biofisica Giovanna Fragneto, originaria di Foglianise ed oggi ricercatrice a Grenoble, intervistata da Chiara Attanasio. L’interesse delle ragazze per le materie scientifiche è stato alimentato e potenziato anche col Percorso di Alternanza Scuola Lavoro organizzato dal “Galilei-Vetrone”, coordinato dalla docente Maria Concetta Nicoletti, in collaborazione col Consorzio Sannio Tech e l’Università del Sannio.

Il rapporto tra le ragazze e le scienze è stato al centro dell’intervento di Piero Porcaro. “Sono veramente emozionato -ha detto il direttore di Sannio Tech- se questa è l’alternanza, viva l’alternanza. Al Consorzio siamo 25,spero di arrivare a 50 nei prossimi anni, per offrire un futuro ai giovani nella nostra terra”. La sua azienda opera ad Apollosa ed è come una cattedrale nel deserto. “Facciamo monitoraggio ambientale e analisi cliniche -ha rilevato la genetista Tiziana Zotti- siamo anche incubatore tecnologico. Dobbiamo colmare il divario tra maschi e femmine nelle lauree scientifiche. Sono solo 50 le scienziate famose che hanno avuto il Premio Nobel. Vi ricordo la storia di Rosalind Franklin e della sua foto rubata”.

Perché le ragazze non dovrebbero scegliere un percorso di studi tecnico-scientifico? Un grande incoraggiamento a proseguire sulla strada intrapresa è venuto dall’ispettrice ministeriale Domenica Di Sorbo. “Ho apprezzato la disinvoltura dei ragazzi -ha concluso- la scuola vera è quella che mira a renderli autonomi. Col Liceo Scientifico Quadriennale voi avete realizzato un mio sogno. Io l’attuai al Liceo Classico “Telesia”, che stava andando un po’ a rotoli. Cambia la metodologia, ma non si abbrevia nulla. Senza la matematica non si vive, essa è amata anche da quelli che dicono che non ne capiscono niente”. Il convegno si è chiuso con la performance musicale dei fratelli Radice, Gabriella al pianoforte e Benito al sassofono.

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