CULTURA
Medici e Nardone ‘Dentro i fatti’

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Rigorosamente in par condicio, la trasmissione “Dentro i Fatti”, condotta dal direttore editoriale Samuele Ciambriello, ha proposto il secondo faccia a faccia tra candidati. Ospiti: Carmine Nardone, candidato sindaco del “Patto Istituzionale per il territorio” e Antonio Medici, candidato sindaco della lista civica Ora, acronimo di “Occorre Reagire Ora”, in vista delle prossime elezioni del 15 e 16 maggio per il rinnovo del consiglio comunale di Benevento.
In onda questa sera alle 20 – e nuovamente domani sera alle 21.30 – il botta e risposta tra aspiranti alla carica di primo cittadino ha riservato momenti di riflessione e di acceso dibattito, con la domanda a Medici su cosa significhi essere di sinistra (“Non a caso – ha replicato – una delle nostre liste è quella di “Innovazione e legalità”) e quella a Nardone se si senta tradito o traditore (“Mi sento un uomo libero – ha detto – E’ una scelta di territorio, non di nomi”, ha detto). Dopo l’invito al voto agli elettori del direttore Ciambriello, Antonio Medici ha espresso soddisfazione per essere stato assessore nella precedente giunta, “anche se poi ognuno ha preso la propria strada”, mentre Carmine Nardone, che Pepe ha definito il regista dello scioglimento del consiglio comunale, ha chiosato: “Ma l’ex sindaco come le inventa?”. Sull’influenza del malaffare nella vita economica di Benevento, i giudizi sono stati unanimi: per Nardone “il Puc assomiglia ormai al morbillo”, mentre Medici ha detto “no all’uso privatistico delle Istituzioni”. Grazie ai servizi, a cura della redazione giornalistica di Telebenevento, si è parlato di piano casa, del degrado delle periferie, alla luce di quanto accade nel rione Capodimonte, di rifiuti, di giovani e tempo libero, di manifestazioni culturali e compensi dei direttori artistici e di urbanistica. Sulla revoca degli incarichi ai dirigenti comunali, da parte del commissario Giovanna Stefania Cagliostro, Nardone ha parlato della necessità di conferire le consulenze con maggiore sobrietà e rigore. Medici, invece, ha chiesto di formare di più il personale, per evitare che poi si debba ricorrere agli esperti esterni. Giudizi, invece, non troppo lusinghieri sugli altri candidati in corsa per la poltrona di sindaco. Per Medici, infatti, “Pepe ha tradito l’elettorato, mentre Tibaldi è stato presentato da Cosentino e questa la dice lunga…” Per Nardone, infine, che si è rifiutato di esprimere un giudizio su Tibaldi, “Pepe dovrebbe essere meno superficiale quando viene chiamato ad occuparsi dei bisogni della gente”.