Sindacati
Bando 118 e rapporti con la Misericordia, la Cub dichiara lo stato di agitazione

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La Confederazione Unitaria di Base ha dichiarato lo stato di agitazione dei lavoratori del servizio di 118 della Provincia di Benevento. Il sindacato, infatti, ha inviato una nota alla Prefettura del capoluogo, all’Asl ed alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia per comunicare l’insoddisfazione dei dipendenti ed attivare le procedure per un tentativo di conciliazione.
“Alla base della protesta – scrive il segretario generale Giuseppe Gentilcore – ci sono gli atteggiamenti, a dir poco discutibili, recentemente messi in campo dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia avverso buona parte dei dipendenti, rei di aver adito le vie giudiziarie per vedersi riconosciuto il diritto ad un’equa e congrua retribuzione dopo averla richiesta in tutte le forme concertative possibili.
Non solo – prosegue la nota – a destare perplessità tra i lavoratori c’è anche il nuovo Capitolato Speciale di Appalto per il servizio di 118 stilato dall’Asl. Il bando, infatti, rischia di essere minatorio della salvaguardia dei livelli occupazionali e retributivi storicamente in godimento in favore degli operatori del comparto.
Per questi motivi – aggiunge il segretario – la Cub dichiara lo stato di agitazione per l’attivazione delle procedure di raffreddamento e conciliazione, riservandosi la proclamazione dello sciopero per l’immediata rimozione dei comportamenti vessatori messi in atto dalla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia a danno del personale dipendente, nonché per un’integrazione, volta alla salvaguardia dei livelli occupazionali e retributivi storicamente in godimento in favore degli operatori del comparto che, giova ricordarlo, si occupa tra le altre cose del delicato compito di tentare di salvare vite umane compito che di per se necessiterebbe della più ampia serenità lavorativa possibile..
Restiamo in attesa – conclude la nota – di essere convocati, insieme alla Direzione Generale dell’ASL ed alla Confederazione Nazionale delle Misericordie d’Italia, per il tentativo obbligatorio di conciliazione alla presenza del prefetto”.