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“Rummo”, studenti “a scuola di Polizia” con il progetto di educazione alla legalità
Esperienze sul campo, simulazioni e video ricostruzioni saranno realizzate all’interno dell’istituto il 7 e l’8 febbraio prossimi dagli stessi poliziotti in contatto diretto con gli allieviAscolta la lettura dell'articolo
Gli studenti del triennio del liceo scientifico “G.Rummo” di Benevento si preparano a vivere una due giorni dedicata all’educazione alla legalità, attraverso un approccio pratico che consentirà di conoscere tutti gli ambiti operativi della prevenzione e della protezione che la polizia di Stato svolge quotidianamente.
Esperienze sul campo, simulazioni e video ricostruzioni saranno realizzate all’interno dell’istituto il 7 e l’8 febbraio prossimi dagli stessi poliziotti in contatto diretto con gli allievi.
La presentazione dell’iniziativa dal titolo “A scuola di Polizia: Educazione alla legalità con gli occhi di chi la vive ogni giorno”, voluta fortemente dal direttivo studentesco e accolta in pieno dalla dirigente scolastica Marchese e dal questore Bellassai e patrocinata dal Comune di Benevento e dalla Regione Campania, si è svolta in mattinata presso l’aula magna dell’istituto.
“Ho condiviso subito – ha detto la dirigente Marchese, che ha auspicato la replica da parte di altri istituti di questo modello – l’approccio alternativo della giornata della legalità e la volontà degli studenti che mostrano in questo modo di essere consapevoli delle difficoltà di questa fase di crescita e l’esigenza di contribuire a promuovere una presa di coscienza dei principi della legalità entro cui agire.”
Il percorso si suddividerà in cinque tappe e coinvolgerà cinque reparti della polizia di Stato per la trattazione di ogni tematica: la Polizia stradale per il progetto di educazione stradale “Facciamo strada alla vita”; la Polizia postale per “Quando la rete diventa una trappola” volta all’uso consapevole degli strumenti della comunicazione virtuale in rete; la squadra mobile sul tema “Indizi, prove, colpevole”; la Polizia Scientifica per il “Laboratorio forense: dalle tracce al colpevole” e l’unità cinofila antidroga del gabinetto regionale per conoscere “Come lavora l’Antidroga”.
“La promozione dell’iniziativa da parte degli studenti – ha detto il questore Bellassai – dimostra che il percorso all’interno delle scuole iniziato da tempo è la strada giusta per sensibilizzare alla cultura della legalità e diventa uno strumento per far conoscere concretamente come opera la polizia di Stato e per costruire fiducia tra i cittadini sul nostro operato che non è solo repressione.”