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CULTURA

Beni storici a Benevento, si insedia il G8. Campus: “Ora il Puc della Cultura”

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Benevento e il Sannio possono vantare un patrimonio culturale di valore inestimabile e tra i più antichi del Mezzogiorno d’Italia. Ancora, un sito patrimonio Unesco, reperti egizi e le opere di Mimmo Paladino.

L’elenco potrebbe proseguire ad oltranza, ma sarebbe inutile. Perché non basta ‘possedere’ un bene per valorizzarlo e tutelarlo. La presenza da sola non è sufficiente, c’è bisogno di percorsi concreti che possano far capire l’importanza e il peso della storia. Un tentativo che va fatto prima tra chi quotidianamente vive questi e luoghi e, in un secondo momento, per i visitatori. Pensare di assecondare le aspirazioni turistiche della città è impossibile se ancora oggi si discute dello scarso appeal del chiostro di Santa Sofia, dell’incuria dell’Hortus Conclusus e delle scritte vandaliche sull’Arco di Traiano.

Benevento ha bisogno di cambiare passo e forse parte proprio da questa necessità la convocazione del primo G8-Cultura. L’organo – su impulso dell’associazione Rete Campus – si è riunito per la prima volta, questo pomeriggio, all’Unisannio. Erano presenti: il soprintendente ai Beni archeologici, architettonici, artistici e paesaggistici di Caserta e Benevento, Salvatore Buonomo; il prefetto di Benevento Paola Galeone; il sindaco di Benevento Clemente Mastella e l’assessore Oberdan Picucci; il presidente della Provincia Claudio Ricci; l’arcivescovo di Benevento Felice Accrocca; il rettore di Unisannio Filippo de Rossi; il questore di Benevento Giuseppe Bellassai; il comandante provinciale dei Carabinieri Alessandro Puel.

“Ci aspettiamo – ha spiegato il portavoce di Campus, Nico De Vincentiis – che questo tavolo possa entrare subito nel vivo delle questioni e iniziare un reale processo di valorizzazione integrata del nostro patrimonio”.

Tra le prime proposte che saranno avanzate c’è quella del “Puc Cultura”. Si apre oggi un nuovo percorso per la valorizzazione del patrimonio culturale cittadino. L’auspicio è che il tavolo possa dare quell’impulso vitale al comparto per farlo divenire, finalmente, il volano per lo sviluppo del Sannio. Un’opportunità che per ora nessuno è riuscito a cogliere.

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