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Associazioni

Gestione Spina Verde, anche l’Assemblea Popolare contro il Comitato di Quartiere

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“Nelle scorse settimane è nata una rete di associazioni e realtà di base del Rione Libertà che da tempo pone al centro del dibattito sociale della città il futuro della gestione e dell’assegnazione degli spazi della spina verde che, a dispetto di quanto sostiene l’amministrazione comunale, possono essere gestiti in partenariato con tutte (nessuna esclusa) le realtà associative e i comitati del Rione Libertà, mettendo da parte la solita logica dei favoritismi cui troppe volte si è fatto uso e ricorso in questi anni”.

A spiegarlo in una nota è l’Assemblea Popolare Rione Libertà, che aggiunge: “Associazioni e realtà con storie e appartenenze diverse hanno deciso di intraprendere un percorso unitario mirato al raggiungimento di un fine e obbiettivo comune:  il miglioramento della vita al Rione Libertà e l’attivazione di processi di democrazia diretta e dal basso. Dall’Azione Cattolica dell’Addolorata al Gruppo Scout Agesci, dall’Associazione Io Per Benevento al L@p Asilo 31, dallo storico Comitato di quartiere di San Modesto Democrazia, Legalità e Libertà al Comitato dei residenti di via Garrucci si è messo in moto un lavoro di cooperazione e sinergia mirato a superare la logica del perseguimento del proprio interesse specifico. Un lavoro di cooperazione nel quale si riconoscono tutte le realtà del Rione Libertà.

Dopo mesi di iniziative mirate alla riqualificazione e all’apertura degli spazi della spina verde come il Natale al Rione Libertà, la riqualificazione dei canestri del campetto di pallacanestro, dopo mesi di pulizia della stessa attraverso giornate mensili di volontariato ambientale, dopo 4 assemblee popolari nelle quali si è discusso delle problematiche del quartiere e delle azioni da adottare, adesso che l’affidamento delle strutture del Rione Libertà è in direttura d’arrivo, – continua – spunta il solito comitato a conduzione familiare evidentemente utile e strumentale per chi è solito amministrare utilizzando il vecchio adagio del “Dividi et Impera”.

Adesso che le strutture stanno per essere affidate “i ferventi parenti”, che fino ad una settimana fa proponevano la delazione per sconfiggere il fenomeno del vandalismo, ora addirittura scoprono l’acqua calda proponendo “l’assemblea di quartiere” e “le giornate ecologiche” finalizzate alla costruzione di quella inesistente legittimità a parlare per poter chiedere un incontro con Gesesa e Conservatorio. Con molta disinvoltura si scavalca chi in questi mesi con molta umiltà ha lanciato un percorso che parla di partecipazione e democrazia dal basso.

La solita modalità da furbetti del quartierino poco chiara e soprattutto poco rispettosa nei confronti di chi da mesi prova a perseguire la via dell’unità evitando divisioni di ogni sorta.

Se l’amministrazione comunale o gli enti che hanno ricevuto l’affidamento delle strutture credono di poter perseguire la via dei favoritismi includendo nella gestione degli spazi della spina verde alcune realtà a discapito di altre si sbagliano di grosso.

Gli spazi della spina verde – prosegue l’Assemblea – saranno dei cittadini e di chi ha idee e progetti tali da rendere quelle strutture vive e non cattedrali nel deserto, gli spazi della spina verde saranno un bene comune non un bene degli amici candidati.

Gli spazi non saranno di certo di coloro i quali che, grazie alle amicizie politiche e ai crediti conquistati con candidature nelle precedenti elezioni comunali, credono di poter scavalcare con arroganza chi da anni è quotidianamente impegnato nell’attivismo sociale e ambientale del quartiere.

Il presidente della Gesesa e il Direttore del Conservatorio – conclude la nota – accettino dunque un confronto pubblico con i cittadini dove sarà possibile confrontarsi in maniera plurale e democratica alla luce del sole e alla presenza di tutti e nel rispetto di tutti, senza privilegiare chi latita quando si tratta di lavorare per il bene del quartiere ma è poi pronto a spuntar fuori al momento opportuno”.

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