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CRONACA

Mancano corrente e acqua. La protesta dei migranti: “Ci laviamo con ghiaccio e neve”

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Saranno trasferiti in una nuova struttura gli oltre 40 migranti che questa mattina hanno protestato di fronte alla Questura e alla Prefettura di Benevento. Gli stranieri, ospitati in un centro di accoglienza di contrada Ponte delle Tavole, lamentano la mancanza di acqua per lavarsi e di energia elettrica.

In sostanza, secondo quanto riferito dai richiedenti asilo, nella struttura la corrente elettrica non sarebbe sufficiente per le esigenze dei residenti. L’acqua, infatti, deve essere aspirata da una pompa da una cisterna per poi essere riscaldata dall’impianto dell’edificio. Secondo quanto si apprende, sarebbe stata fatta anche una richiesta – nel novembre scorso – per ampliare la fornitura, ma fino ad oggi nulla è cambiato.

migranti1Una situazione difficile che ha portato i migranti prima ad utilizzare l’acqua imbottigliata per lavarsi e, in questi giorni, anche dei blocchi di ghiaccio – successivamente sciolti nelle pentole -, come immortalato da alcuni di loro negli scatti che ci hanno mostrato.

Intorno alle 11:30, una delegazione di richiedenti asilo è stata ascoltata dai vertici della Prefettura che hanno comunicato il trasferimento a breve delle 42 persone. Una decisione, però, che il Palazzo del Governo aveva già in animo di prendere al di là della protesta di questa mattina. Saranno, dunque, velocizzati gli iter per il trasloco e, su richiesta dei cittadini stranieri, anche quello relativo al rilascio dei documenti.

Sulla vicenda è intervenuta l’associazione sportiva dilettantistica Atletico Brigante, che ha spiegato le ragioni della protesta parlando di “assoluta inidoneità della struttura a garantirgli regolarmente quelli che sono beni di prima necessità, quali l’acqua potabile e l’elettricità; mancati rinnovi dei permessi di soggiorno da parte della Questura nei tempi prescritti dalla legge, sottolineando il numero spropositato dei dinieghi emessi dalla Commissione di Caserta; erogazione a singhiozzo del pocket money”.

Noi – aggiunge l’associazione – siamo intervenuti su richiesta dei ragazzi (alcuni dei quali giocano con noi nell’Atletico Brigante) per aiutarli a spiegare le loro ragioni dal momento che, nonostante siano da un anno e mezzo qui, quasi nessuno è in grado di esprimersi in italiano. La Prefettura ha prospettato come unica soluzione possibile, già discussa tra i vertici dell’Ente e la cooperativa gerente del centro Damasco 9, il trasferimento dei richiedenti asilo in un’altra struttura. La richiesta dei ragazzi è quella di essere coinvolti in questo processo affinché venga individuata una struttura adeguata ed idonea ad assicurare condizioni di vita migliori. Entro una settimana dovrebbe intervenire una decisione definitiva in proposito. Per quanto riguarda le altre richieste la risposta è stata che in pochi giorni verranno rinnovati tutti i permessi bloccati e il pocket money sarà garantito entro la fine del mese. Noi, insieme ai ragazzi, e ad altri attivisti antirazzisti della città, continueremo a sostenere queste rivendicazioni e a verificare che ci siano finalmente risposte concrete”.

A Benevento e nell’intera provincia, dunque, resta alta l’attenzione sul tema dell’ospitalità. Nei giorni scorsi il sindaco del capoluogo, Clemente Mastella, associandosi alla posizione del sindaco di Dugenta, Clemente Di Cerbo, ha chiesto la convocazione, da parte del prefetto Galeone, di un’assemblea dei sindaci che affronti la delicata questione e sulla necessità di una redistribuzione solidale dei migranti fra tutte le comunità.

Un invito alla creazione di un reale percorso d’integrazione e, al tempo stesso, a migliorare il sistema di accoglienza che spesso ha mostrato delle falle evidenti.

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