POLITICA
Principe: “Soliloquio del sindaco in tv? Non resta che piangere. Consigliamo le dimissioni”

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“Con il soliloquio del Sindaco Mastella su due tv locali di Benevento, oltretutto di pessimo gusto vista l’ora di pranzo, abbiamo ascoltato una sorta di ammissioni di non “sapevo” non “so” non so se “possiamo”. Partendo dalle scuse rivolte ai beneventani, il primo cittadino ha affermato, a più riprese, che quando ha accettato di candidarsi, non conosceva i tanti problemi che attanagliano la città: il Malies, l’AMTS, la situazione delle case popolari comunali, lo stato economico dell’ente, la vicenda del depuratore, ecc. Della serie e che ne so! Allora ci chiediamo, dove sono andate a finire tutte le soluzioni illustrate in campagna elettorale? Quando visitava i luoghi di Benevento, quindi, non conosceva realmente problemi rionali? Perché raccontava di avere soluzioni per tutte i mali?”. A chiederselo è la giornalista Vittoria Principe, alla guida del gruppo “Sfidiamoli”.
“Ed inoltre – aggiunge – ci chiediamo come abbia potuto scrivere il programma di mandato se non sapeva, non ha visto e non sa come affrontarli? Una sola verità nel soliloquio è stata detta, rafforzerà l’ufficio tributi per perseguire i cittadini che in questo momento di crisi economica stanno eventualmente pagando a rilento. Quindi in ragione di ciò che ha dichiarato Mastella, abbiamo verificato, come, ancora una volta, le favole delle campagne elettorali sono diverse dalle reali situazioni con le quali ci si scontra, quando poi si è chiamati ad amministrare.
Si confronti Sindaco in una pubblica piazza, accetti almeno una volta di farlo de visu, inventeremo anche noi tutti i cittadini a seguirci in piazza e questa volta, non vestiti in “bianco”, ma in nero, per annunciare definitivamente la morte di questa città. Un suggerimento mi sia consentito, – conclude Principe – sono stata da sempre per le politiche dell’integrazione, ma dopo tutti i suoi “non sapevo, non so”, Le chiedo di dimettersi e di far ritorno a Ceppaloni, forse amministrare un piccolo comune, tra l’altro dove il dissesto fu già attuato con Lei alla guida. Lasci la città ai beneventani che la loro città la conoscono a menadito”.