POLITICA
Mensa scolastica, Iele e Rapuano (M5s): “Ora riunione con tutte le parti interessate”

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“La recentissima decisione del Tribunale di Torino (5 settembre 2016) ha respinto il reclamo del Ministero dell’Istruzione contro la decisione di un giudice che, di fatto, aveva riconosciuto alle famiglie il diritto di mandare i bambini a scuola portandosi il pasto da casa. La Corte d’Appello, infatti, aveva sentenziato a giugno scorso, l’obbligo di poter consumare il panino solo per i figli di 58 genitori che avevano presentato ricorso. Adesso, invece, con la sentenza del citato Tribunale, passa il principio che il diritto vale per tutti e quindi le scuole dovranno organizzarsi”. Sono le parole di Aniga Iele e Antonello Rapuano, esponenti del Meetup “Grilli Sanniti”, che intervengono sulla questione mensa.
“Detta sentenza – aggiungono – dice chiaramente che trattandosi di momento formativo, i bambini non posso essere isolati dai compagni. L’assistenza deve essere gratuita e fornita dal corpo docente, la pulizia locali deve essere svolta da parte del personale Ata durante il tempo mensa che è tempo scuola. Durante la campagna elettorale gli allora candidati, ora tra gli scranni della maggioranza consiliare o in Giunta, conoscevano benissimo le criticità del Comune di Benevento e le urgenze da affrontare: quelle relative alla manutenzione degli immobili e la spinosa “questione mensa”.
Ribadiamo che nessuno si illude di risolvere problemi complessi in poco tempo, come ha detto Amina Ingaldi, con gravi responsabilità della vecchia amministrazione. Ma troviamo francamente assurdo – proseguono nella nota – che le criticità ricadano sulle famiglie, chiedendo di pagare anticipatamente tre mesi di un servizio di cui ancora non si sa nulla. Chiedono di sedere a tavola pagando anticipatamente senza sapere cosa si consumerà: più che una cena in bianco, dunque, un pasto al buio.
Per tutti questi motivi – concludono Iele e Rapuano – appare improcrastinabile una riunione in cui siano coinvolte tutte le parti interessate per dare applicazione al diritto sancito dal tribunale torinese e per coinvolgere attivamente i rappresentanti dei genitori nella soluzione ottimale, per quanto transitoria, del problema”.