CULTURA
Il sociologo Bauman incanta il Teatro Massimo: “Abbiate il coraggio di vincere la paura”
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GUARDA VIDEO “Il coraggio è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno, come l’acqua e il pane, ma non si può comprare al supermercato, bisogna trovarlo dentro di sé”. Con queste parole Zygmunt Bauman, sociologo e filosofo di fama mondiale, ha aperto il suo intervento nel corso del Secondo Festival Filosofico del Sannio, organizzato dall’associazione “Stregati da Sophia”.
Una frase che risuona come un invito ai tanti giovani, presenti questo pomeriggio al quarto incontro della manifestazione, a non avere vergogna nel provare paura, ma al contrario di impegnarsi per combattere ciò che li spaventa.
“In ognuno di noi – ha spiegato Bauman – sono presenti sia la paura che il coraggio in porzioni uguali. Sono due caratteristiche che fanno parte del genere umano dalla sua nascita sulla terra e che lo hanno accompagnato durante tutto il processo di evoluzione”.
Bauman ha, infatti, chiarito come lo spavento sia alla base della sopravvivenza poiché è in grado di farci percepire, in tempo, un pericolo che si presenta sul nostro cammino.
“Sicuramente – ha continuato- la sensazione di timore non è piacevole, ma provandola riusciamo a tirare fuori il coraggio che è in noi”.
Il sociologo polacco ha toccato anche altri argomenti, come l’introduzione di internet nel mondo moderno e la tendenza a seguire la “moda” per sentirsi pienamente accettati dalla società che ci circonda.
“Una delle prime medicine contro la paura – ha commentato il filosofo – è il conformismo. Riusciamo a nascondere quello che ci terrorizza omologandoci alla massa”. La rete, però, rappresenta un mondo ovattato, un luogo sicuro e protetto nel quale rifugiarsi, ma questo crea un limite nei giovani: quello di non saper più affrontare le difficoltà della vita reale.
Il discorso di Bauman si è concluso con un aneddoto su papa Francesco e sulla prima intervista del pontefice, dopo la fumata bianca, concessa ad un ateo come Eugenio Scalfari, uno dei fondatori di “Repubblica”. Per il Santo Padre sarebbe stato molto più semplice, infatti, rilasciare la sua dichiarazione ad un giornalista cristiano, che per fede sarebbe stato accomodante rispetto alle sue frasi.
“Con questa azione il papa – ha concluso il professore – ha dato dimostrazione di grande coraggio al mondo, attraverso un gesto concreto e non solo con le parole”.