POLITICA
“L’idea affascina anche me ma è un progetto senza futuro”

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In una lettera aperta, Sandra Lonardo risponde a Giovanni Zarro sulla proposta della regione dei Due Prinicipati sottolineando: “Sono una sannita, una donna delle aree interne della Campania. L’idea di una nuova Regione affascina anche me, mi scalda l’animo. E’ un’idea che contiene un’istanza di giustizia. Il Sannio (e non solo) ha troppo patito per la sua debolezza in termini di peso elettorale. Il fascino del Progetto sta anche in questa voglia di riscatto. Ricordo che Clemente Mastella è stato tra i primi a parlare di Molisannio. Ma le ragioni del cuore, le alte aspirazioni a volte non bastano. A volte può essere saggio puntare su attività meno ‘gloriose’ ma (pragmaticamente) più efficaci”.
La Lonardo passa quindi a spiegare le ragioni che, a suo dire, non rendono realizzabile il progetto: “Perché cambiare l’articolo 132 delle Costituzione non è facile. Anzi! Perché i tempi sarebbero biblici. Perché il necessario referendum popolare innescherebbe gravi tensioni territoriali, col rischio di minare nel profondo e definitivamente la già debole coesione sociale nell’intero Mezzogiorno e di affossare le buone pratiche della ’solidarietà in-territoriale ed interregionale’, proprio quelle buone pratiche che, come Comunità del Sud, ci distinguono dalle posizioni della Lega Nord. Perché, impegnata da sempre nella battaglia contro il ‘napolicentrismo’, non vorrei ritrovarmi a difendere le nostre comunità dal ‘salernocentrismo’. Perché c’è il rischio di trascurare obiettivi meno fascinosi ma concreti, davvero a portata di mano, come il Decentramento amministrativo, la Legge regionale per i Piccoli Comuni, la Legge che riconosce alle Comunità di frontiera e svantaggiate le stesse prerogative (e deroghe) delle isole.
La sfida è aperta – conclude Sandra Lonardo. Ci sono provvedimenti da approvare subito, nel giro di pochi mesi, di poche settimane. Senza dover modificare la Costituzione e indire referendum. Facciamo quello che si può e si deve fare, subito. Credo,insomma, che il futuro delle nostre Comunità vada declinato al presente”.