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POLITICA

Alluvione, il ministro delle Politiche Agricole a Benevento: “Dopo l’emergenza, pronti per la ricostruzione”

L'esponente del Governo Renzi ha annunciato, tra le altre cose, la sospensione delle rate dei mutui e l'esonero parziale delle tasse per gli alluvionati. Intanto, all'esterno della Prefettura, una protesta dei lavoratori del Consorzio Agrario a rischio licenziamento

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“Dopo la dichiarazione dello stato d’emergenza siamo pronti ad attivare un fondo di solidarietà nazionale di un miliardo e mezzo per gli alluvionati del Sannio, per i quali è prevista la sospensione delle rate dei mutui e l’esonero parziale dei tributi. Salderemo i finanziamenti del vecchio Psr alle aziende agricole e ci avvieremo alle ricostruzione degli impianti con il nuovo Psr.”

Lo ha detto il ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, durante il vertice in Prefettura di oggi pomeriggio a cui hanno presenziato, tra gli altri, i sindaci dei territori colpiti dalle alluvioni dei giorni scorsi e le associazioni agricole per fare il punto sulla situazione e annunciare i prossimi impegni del Governo per affrontare il post emergenza e la fase di ricostruzione.

Un piano di lavoro che si articolerà in sei step e per il quale Martina è sicuro di trovare lo stesso clima di squadra di questo periodo che ha determinato in brevissimo tempo, solo tredici giorni, la possibilità da parte della Regione Campania di allegare alla richiesta del riconoscimento dello stato di emergenza la rendicontazione dei danni nei tempi dettati dal Governo centrale, condizione necessaria perché “già nelle prossime ore – come ha dichiarato Martina – si possa concludere l’iter governativo per ottenere lo stato d’emergenza, che sarà il passo di fondamentale per il riconoscimento dello stato di calamità necessario per il comparto agricolo del Sannio, centrale – ha detto il Ministro – per l’agricoltura italiana”.

Un riconoscimento alla capacità di reazione e di fare squadra ai cittadini, alle istituzioni e alle forze dell’ordine è quello che ha fatto poi il ministro Martina al Sannio intero.

Una confezione di vino della cantina di Solopaca con le bottiglie #Sporchemabuone è stata donata al ministro a testimonianza della tenacia e della capacità di reazione degli imprenditori sanniti.

Intanto a confortare gli enti locali è arrivato anche l’annuncio da parte del sottosegretario di Stato Del Basso De Caro del parere favorevole della commissione bilancio allo sblocco del vincolo del patto di stabilità per gli enti con avanzi di amministrazione.

Ma dalle parole del ministro il governo pare voglia avere anche uno sguardo a lungo termine per valorizzare le eccellenze sannite e del Sud.

Intanto all’esterno della Prefettura undici lavoratori del consorzio agricolo di Benevento con oltre 30 anni di lavoro all’interno di questa struttura, hanno protestato contro i futuri licenziamenti già annunciati.

LA DICHIARAZIONE DI PEPE – “Bonifica dei fondi agricoli colpiti dall’alluvione, istituzione di Zone Franche Rurali, accesso ai finanziamenti previsti dall’Unione Europea per le zone rurali colpite da calamità naturali: perché si possa tra qualche anno parlare di ‘Modello Sannio’. Un modello virtuoso partito dalla attenta ed efficace gestione dell’emergenza e da estendere alla fase della ricostruzione passando per le misure normative che il governo si accinge ad adottare”.

Così il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, nel corso dell’incontro istituzionale tenutosi quest’oggi presso la Prefettura del capoluogo sannita alla presenza del ministro per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina. Proprio al ministro Martina, il sindaco ha simbolicamente affidato le sorti del territorio: “Perché il Sannio è innanzitutto terra di agricoltori. Ha sconvolto, dunque, constatare gli effetti devastanti dell’alluvione nei campi, nei vigneti. L’esondazione dei fiumi ha mutato la morfologia del territorio restituendoci uno scenario lunare. Ed è anche per questo che è doveroso un ringraziamento agli agricoltori sanniti, tra i primi, con i loro trattori, a scendere in strada per aiutare la comunità. Una immagine commovente che non dimenticheremo”.

Ma Fausto Pepe ha voluto anche sottolineare, ancora una volta, il ruolo esercitato dalle fasce tricolori della provincia. “Quasi mai citati, i sindaci hanno dato prova di uno straordinario attaccamento al territorio”.

Ed è proprio sulle capacità di reazione dimostrate dal Sannio che il ministro Martina si è soffermato nelle conclusioni, con le quali ha ringraziato il sindaco di Benevento, gli amministratori locali e le comunità per la risposta giunta dal territorio, ribadendo l’impegno del governo e rilanciando l’auspicio di Pepe che si possa presto parlare di ‘Modello Sannio’.

IL COMMENTO DI MASIELLO – “L’agricoltura di questa provincia può superare l’emergenza dell’alluvione solo se gli investimenti saranno realizzati con un approccio di sistema”. CosìGennaro Masiello, vicepresidente nazionale di Coldiretti, che ha partecipato oggi pomeriggio alla riunione in Prefettura con il ministro Maurizio Martina.

“Il Sannio – ha spiegato il presidente di Coldiretti Campania nel suo intervento – ha puntato su un legame profondo tra produzione agroalimentare e territorio. Le nostre imprese agricole sono state fortemente danneggiate, ma sono in condizione di ripartire. Per questo non basta rimettere in piedi una stalla o un vigneto se poi mancano le strade e se il paesaggio resta sfregiato dall’alluvione”.

“Apprezzo la lucidità – prosegue Masiello – con cui il ministro Martina ha ripercorso le proposte messe in campo da Coldiretti nell’ultima settimana, dalle deroghe alle scadenze agli interventi fiscali all’utilizzo immediato della misura 5.2.1 del PSR 2014-2020, in fase di approvazione a Bruxelles. Resta però come precondizione la dichiarazione dello stato di emergenza da parte del Governo”.

Dal ministro anche un’apertura sull’articolo 26 della Legge di Stabilità, che prevede provvedimenti in caso di calamità, anche a beneficio dell’agricoltura. “Una soluzione – conclude Masiello – che apre uno spiraglio ulteriore, anche alla luce dei danni al settore che abbiamo stimato in circa 120 milioni di euro, e anche agli altri settori. Mettendo insieme più strumenti potremo dare una risposta rapida ad un territorio che ha nell’agricoltura il principale motore economico. Ma se non si fa in fretta, rischiamo di lasciare spazio allo sciacallaggio commerciale sui nostri prodotti”.

 

 

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