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Fare Verde Sannio, parte la la mobilitazione contro il decreto “Sblocca Italia”

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Fare Verde annuncia la mobilitazione generale contro il provvedimento governativo che prevede la costruzione di 12 nuovi inceneritori, anche in Campania . Dodici nuovi impianti che vanno ad aggiungersi ai 42 già funzionanti e ai sei autorizzati ma ancora in costruzione. Con questi impianti saranno bruciate ulteriori 2,5 milioni di tonnellate di rifiuti, il 37% in più rispetto ad oggi.

Il governo Renzi ha inviato alle Regioni la bozza di decreto legislativo che attua quanto previsto nell’inquinante Decreto “Sblocca Italia” e cioè la costruzione di 12 nuovi inceneritori che per il governo Renzi sono “infrastrutture e insediamenti strategici di interesse nazionale.”

“È la stessa tecnica usata per la Tav, le trivellazioni petrolifere e gli impianti di stoccaggio del gas – dichiara Emilia Fergola presidente di Fare Verde Sannio , con la scusa dell’interesse nazionale e di motivi economici, si pongono in essere provvedimenti in contrasto con la tutela dell’ambiente e della salute umana.

Il Parlamento Europeo, ha invitato con una risoluzione tutti gli stati membri a estrarre fino all’ultimo grammo di materiale riciclabile dalla massa dei nostri rifiuti. Esattamente quello che Fare Verde, continua Fergola, chiede almeno venti anni: ridurre la produzione di rifiuti, riusare il più possibile e riciclare. In un momento di scarsità di materie prime e di crisi ambientale ormai sotto gli occhi di tutti, è davvero paradossale che il tema dei rifiuti venga affrontato pensando di implementare il ricorso all’incenerimento che altro non è che fonte di inquinamento e spreco di risorse.

L’obiettivo del Parlamento Europeo è molto pragmatico: assicurare la competitività delle imprese europee approvvigionando l’industria con materiali riciclabili estratti dai nostri scarti invece che con materie prime importate dall’estero a costi sempre crescenti. Per l’Italia, seconda realtà manifatturiera d’Europa, si tratta di agire su un flusso di 2,4 miliardi di tonnellate di materiali ogni anno, con un enorme vantaggio in termini di riduzione dei costi e aumento della competitività.

“Per il governo Renzi, invece, l’importante è bruciare più immondizia possibile – conclude Fergola – una scelta altamente inquinante e antieconomica: con la raccolta differenziata dei rifiuti si aumenterebbe l’occupazione e anche bruciandoli, il 25% del peso dei rifiuti inceneriti andrebbe comunque in discarica, senza contare l’inquinamento dell’aria e i gravi danni per la salute pubblica provocati da questi impianti.”

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