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CULTURA

“Giornate di Primavera”, i volontari del Fai riaprono la chiesa di San Marco dei Sabariani in Santa Teresa

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I tesori della Chiesa di San Marco dei Sabariani in Santa Teresa tornano a risplendere grazie ai volontari del Fai.

Nel corso delle “Giornate di Primavera”, la delegazione di Benevento ha riaperto contemporaneamente quattro luoghi significativi della città: oltre al luogo di culto del centro storico, l’associazione ha aperto le porte alla Chiesa di Sant’Agostino, in vico I Trescene, alla Chiesa di San Domenico in piazza Guerrazzi e a Villa Collenea, al quartiere Pacevecchia.

Una giornata importante per tutti gli appassionati di cultura del capoluogo sannita che hanno potuto ammirare di nuovo una piccola parte dell’inestimabile patrimonio artistico cittadino. La chiesa di Sant Teresa, infatti, era stata chiusa nel 1980 dopo il terremoto che colpì l’Irpinia e il Sannio.

In origine l’edificio apparteneva ai padri Carmelitani Scalzi, ma nel 1799 il convento fu soppresso. Il luogo di preghiera nel 1826 passò ai cappellani del Monte dei morti. Nel 1932, Vittorio Emanuele III cambiò il nome della chiesa in San Marco dei Sabariani in Santa Teresa per ricollegare l’edificio al palazzo della famiglia Sabariani, protagonista nel 1848 dell’insurrezione giobertiana.

Una storia importante che per l’occasione è stata raccontata attraverso visite guidate a esperti ed Apprendisti Ciceroni del Liceo Scientifico “G. Rummo”.

Dell’antico splendore dell’edificio, oggi, restano le splendide altari laterali, insieme al pavimento ottimamente conservato. Di pregevole fattura anche la tribuna dell’organo, impreziosita da alcuni fregi che appartenevano al sontuoso tempio di San Pietro in piazza Cardinal Pacca.

Splendida, infine, l’altare centrale. L’opera, che alcuni attribuiscono a Giovanni Raguzzino, risalta per la policromia e la fattura dei rilievi barocchi.

Un pezzo di storia unico che per due giorni, grazie al Fondo Ambientale Italiano, è tornato a risplendere e incuriosire decine di cittadini.

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