CRONACA
Palazzo Mosti occupato dai dipendenti dell’ASIA e dai senza casa: diritto al lavoro e alla residenza al centro della protesta
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“I giudici ci hanno dato il lavoro, i politici e i sindacati ce lo tolgono”: con queste parole scritte su uno striscione affisso al tavolo, dove normalmente siede la giunta comunale di Palazzo Mosti, tre lavoratori dipendenti dell’ASIA, Antonio De Ianni, Enzo Ulano e Alberto Signoriello, annunciano una settimana di lotta continua con l’occupazione della sala consiliare in previsione del nuovo pronunciamento dei giudici del lavoro in programma il 19 febbraio prossimo, che “dovrebbe ribaltare, secondo i manifestanti, l’ordinanza di reintegrazione al lavoro in forza all’Asia” emessa dal collegio composto da tre giudici e presieduto da Michele Monteleone nel mese di febbraio 2014, contro cui sembra che l’azienda dei servizi di igiene ambientale, con socio unico il Comune di Benevento, abbia fatto ricorso.
Un timore e un sospetto determinato da “voci di corridoio” – ha evidenziato De Ianni – che si traducono subito in una nuova protesta dopo anni di battaglia per riconquistare il proprio diritto al lavoro dopo il licenziamento di cinque anni fa.
“Abbiamo tutti contro, dalla nostra parte neanche i sindacati”, hanno dichiarato i lavoratori in lotta, che ora si preparano ad interpellare anche il CSM.
Ma oggi la sala consiliare di Palazzo Mosti è stata occupata anche dal Movimento di Lotta per la Casa per sollecitare il riconoscimento della residenza alle diverse famiglie che vivono ormai stabilmente nella ex scuola di Ponticelli, luogo concesso dallo stesso Comune di Benevento e dove proprio per la mancanza della residenza non arrivano i servizi essenziali, come ad esempio la posta.
“Dopo un anno e mezzo di lotta, però – ha detto il presidente del Movimento di Lotta per la Casa, Alessandro Tucci, abbiamo ottenuto dei piccoli risultati: dalla settimana prossima si avvieranno i bandi per la costruzione dei 52 alloggi, l’apertura del bando generale per la lista Iacp.”
“Ma, secondo Tucci, è cambiato anche l’atteggiamento e il comportamento delle istituzioni che hanno consegnato un elevato potere alle questure contro chi rivendica i diritti.”
Le dichiarazioni nel servizio video