POLITICA
Ricci incontra i sindaci della Valle Caudina. Del Basso De Caro: “Dal centrodestra solo insulti, andassero a lavorare”

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Ieri sera il candidato del Pd alla presidenza della Provincia, Claudio Ricci, ha partecipato a un incontro con sindaci e amministratori a Montesarchio.
“La Valle caudina è un nodo strategico nel sistema dello sviluppo territoriale – ha detto -, con sindaci come Damiano e Napolitano si sta confermando un esempio di buone pratiche amministrative. La nuova provincia sarà quella del rinnovato protagonismo territoriale”.
Ad accogliere Ricci amministratori di Montesarchio, Airola, Sant’Agata de’ Goti, ma anche cittadini curiosi di capire quale conformazione avrà l’ente ridisegnato dalla legge Delrio.
Il Pd era rappresentato ai livelli più alti, dal segretario provinciale Erasmo Mortaruolo, alla consigliera regionale Giulia Abbate, al sottosegretario alle Infrastrutture, Umberto Del Basso De Caro.
Ed è stato quest’ultimo a chiarire che “la riforma ha avviato un cambiamento a metà, se è vero che le nuove Province avranno le competenze della fase pre-riforma: strade, scuole, ambiente e probabilmente anche cultura”. Una sottolineatura per dire che queste elezioni non vanno prese sotto gamba, che la tensione anche in questa competizione deve restare alta: “non c’è dubbio che vinceremo, ma dobbiamo anche vincere bene”.
“Il centrodestra – ha detto anche Del Basso De Caro – ha messo insieme tre listarelle e per trovare un candidato presidente ha dovuto attingere dal centrosinistra. Lo schema di gioco, ha spiegato De Caro – è quello già adottato per il Comune di Benevento: centrodestra unito e candidato di sinistra. Ma questa volta andrà pure peggio”.
“Andassero a lavorare piuttosto – ha aggiunto -. Alcuni di quelli che parlano e insultano non hanno mai lavorato un giorno nella loro vita. Dovrebbero solo vergognarsi, pensano di rappresentare qualcuno e invece non rappresentano nessuno e per giunta in queste elezioni non hanno neppure diritto al voto”. E infine: “Ha fatto bene Ricci a non accettare il confronto con chi pratica la politica dell’insulto, noi rappresentiamo il Pd, una forza responsabile e di governo”.
“Noi stiamo portando avanti una campagna elettorale come se a votare fossero i cittadini – ha detto Renato Lombardi, candidato e consigliere comunale a Sant’Agata de’ Goti – il centrodestra ha invece voluto buttarla in rissa. E’ il segnale di un vuoto pneumatico di contenuti e di valori. La nuova Provincia – ha aggiunto – avrà competenze importanti, basti pensare che dovrà occuparsi e preoccuparsi di 1364 chilometri di strade, per cui dal 13 ottobre dovremo solo rimboccarci le maniche e metterci a lavorare”.
“Il Pd ha messo in piedi una proposta politica seria e credibile pensando al destino di una comunità, il resto sono solo parole in libertà”, ha sottolineato sindaco di Airola, Michele Napolitano, che ha ricordato come l’ex polo tessile “sia ormai fuori dal pantano. Presto ci saranno nuovi investimenti produttivi e potremmo diventare un paradigma dell’Italia che ce la fa”.
Per Mena Laudato, sindaco di Arpaise, “Ricci è un uomo del fare e farà”.
Un endorsement argomentato è arrivato dal consigliere regionale, Giulia Abbate: “Ricci è in fondo un uomo fortunato. Hai dei competitor con un programma che è davvero tutto un programma e che va dal livore al rancore”.
Sarcasmo per liquidare il centrodestra. Poi lo sguardo al futuro prossimo venturo: “Questa Provincia 2.0 dovrà vedere protagonisti i territori, per scongiurare il rischio di marginalizzazione che è insito in una riforma che allo stadio conclusivo vorrebbe addirittura abolire gli enti intermedi. Ma una provincia come quella di Benevento non può fare a meno dell’intermediazione, e questa consapevolezza vi deve accompagnare in questo nuovo corso di cui sarete i pionieri”.
Abbate ha poi evidenziato come “il Pd di Benevento abbia messo in campo “il miglior presidente e i migliori candidati, mentre in altre province d’Italia sta succedendo un macello, con trasversalismi e candidature discutibili”.
“Noi siamo il partito delle responsabilità di governo – ha evidenziato il sindaco di Montesarchio, Franco Damiano -. Claudio Ricci ha lanciato un grande tema quello della Provincia delle eccellenze: è su questo che dobbiamo ritrovarci uniti”. E alla vigilia della firma del protocollo sulla Città caudina ha anche richiamato l’attenzione sull’importanza “dell’area vasta, in momento di forti trasformazioni come questo”.
“Ringrazio tutti per le parole belle – ha esordito Claudio Ricci – ma non mi sento affatto il candidato migliore, anche se proverò ad essere il miglior presidente possibile, quello che la nostra provincia merita”.
“Dobbiamo inaugurare una nuova stagione di protagonismo dei territori – ha aggiunto il candidato presidente- riportando al centro del dibattito politico le tante eccellenze del Sannio”. E la riforma, spiega, non sarà un freno “perché lascia intonse le competenze dell’ente” e perché l’approdo dell’iter costituzionale (l’abolizione delle province) “non è così scontato e neppure così vicino”.
Dunque, ha avvertito Ricci, “al lavoro e alla lotta per il Sannio che verrà”. “Non decreteremo una moratoria dei problemi, perché siamo chiamati a dare risposte domani, non tra 10 anni. Il futuro non può più attendere”.
Ricci ha parlato di questioni cruciali per uno sviluppo compiuto del territorio: dal sistema idrico deficitario, ai depuratori come uno degli obiettivi di breve periodo, al turismo declinato in tre opzioni, termale con Telese meglio di Salsomaggiore, culturale con Benevento città dell’Unesco come capofila di un processo integrato e religioso con Pietrelcina ma non solo.
Ha poi citato il sociologo cattolico Ardigò annunciando che “la prima cosa che farò sarà riunire intorno a un tavolo tutti i rappresentanti dei mondi vitali del Sannio, dall’agricoltura, all’enogastronomia, all’artigianato, all’industria.
La politica – ha concluso – deve riaffermare il suo primato e guidare i processi, ma in un’ottica di condivisione”.