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Ricerche petrolifere: l’indignazione del giorno dopo. Sul sito del Ministero c’è solo il parere sfavorevole della Provincia

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Il giorno dopo è tutto uno stupirsi ed un indignarsi. Ma tanti sono anche i silenzi. Come sempre, verrebbe da dire. Il decreto della Regione, pubblicato sul Burc dell’11 agosto, che dà l’ok alle ricerche petrolifere, è apparso a molti come un fulmine a ciel sereno. Ma la tempesta era stata annunciata con certezza e molto tempo fa. Caldoro rispondendo ad una domanda di Ntr24, che a dir il vero valse anche qualche occhiataccia da parte del suo staff, e non solo, proprio sulla questione del VIA per il progetto “Case Capozzi” della Delta Energy, fece capire la sua intenzione a concedere l’autorizzazione. Certo non specificò se ciò sarebbe avvenuto a Ferragosto o in altra data. Ma la sua posizione era più che chiara.

A quell’incontro, di natura elettorale, era la campagna delle politiche del 2013, a voler fare domande sulle ricerche petrolifere c’erano i rappresentanti del Coordinamento No Triv, zittiti subito da Nunzia De Girolamo, che da lì a poco sarebbe diventata Ministro all’Agricoltura, con una motivazione molto semplice: quella era una conferenza stampa e solo i giornalisti potevano fare domande.

Ma la domanda dei No Triv meritava una risposta, in pubblica assemblea, e così, in qualità di giornalisti, ancora una volta chiedemmo al Governatore quale fossero le sue posizioni sulla questione petrolio. Ancora una volta Caldoro ribadì il suo pensiero, così sintetizzabile: sì alle ricerche, no alle trivelle. Ed è qui che il Governatore peccò di ingenuità: perchè le ricerche sono il lascia passare per le trivellazioni. Ma nessun sindaco, istituzione o politico glielo fece notare all’ora.

Spulciando il sito del Ministero dello Sviluppo Economico, e analizzando l’iter amministrativo dell’istanza di permesso di ricerca “Case Capozzi”, che fu presentato dall’inglese Delta Energy nell’aprile 2012 e che tra Avellino e Benevento comprende un’area di indagine di 423,70 Kmq, emerge che gli unici pareri ricevuti dagli Enti locali sono quelli irpini di Casalbore e Montecalvo Irpino, che avevano espresso il no alla ricerca, e, per il Sannio, il solo parere sfavorevole espresso dalla Provincia di Benevento e pervenuto in data 9 aprile 2014. Una presenza solitaria, proprio come la riunione che nello stesso giorno si svolse alla Rocca dei Rettori: Cimitile chiamò a raccolta i sindaci per fare fronte contro le trivelle ma solo una decina di amministratori rispose.

Intanto la società inglese, titolare anche del permesso di ricerca Pietra Spaccata, incassa un altro punto a favore. Mentre pochi sembrano capire che sull’oro nero si gioca una partita importante per il futuro del Sannio.

 

Eri. Far.

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