CULTURA
Conservatorio “N. Sala”: tutto esaurito al teatro “Gesualdo” di Avellino. Grande successo per “La Bohème”

Ascolta la lettura dell'articolo
Il teatro pieno, il pubblico entusiasta. Non potrebbe essere più positivo il bilancio a seguito della trasferta avellinese de “La Bohème” messa in scena dal “Nicola Sala”. Sia in occasione dello spettacolo diurno, riservato alle scuole, che di quello serale il Teatro Carlo Gesualdo ha registrato il tutto esaurito.
Più di 2.300 spettatori hanno applaudito la rappresentazione apprezzandone la raffinatezza sia musicale che scenica. Un risultato atteso e meritato, frutto del lavoro intenso e costante del Laboratorio Lirico-Orchestrale, grande macchina organizzativa e produttiva operativa in seno al “Nicola Sala” grazie al lavoro congiunto di docenti e allievi.
Tanto l’entusiasmo e l’emozione da parte dei giovani musicisti che hanno avuto la possibilità di confrontarsi con un palcoscenico prestigioso e un pubblico vasto e attento quale quello del Carlo Gesualdo. Per questa riedizione avellinese de “La Bohème”, inoltre, le forze in campo sono state ancora maggiori grazie alla collaborazione con il Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino.
Questo il commento del Direttore del Conservatorio di Benevento Maria Gabriella Della Sala: “Le due istituzioni musicali hanno imparato a collaborare fattivamente e sono state ripagate dal calore del pubblico e dall’entusiasmo dei giovani musicisti che hanno compreso l’importanza di un evento che per la prima volta ha consentito a due conservatori di far sfoggio della forza e della qualità della propria offerta formativa”.
Questo invece il commento del Presidente del “Nicola Sala” Caterina Meglio: “In un’Italia nella quale si tenta in ogni modo di affossare la cultura in generale, e quella musicale in particolare, ci sono ancora realtà dove l’entusiasmo, l’impegno e la professionalità caratterizzano le persone che vi lavorano, nonostante il prosciugamento delle risorse economiche e il disinteresse pressoché totale all’argomento da parte di media ed Istituzioni.
Questo fa ben sperare in un recupero della cultura nel “Belpaese”, specialmente se in questa operazione di salvataggio sono coinvolti tanti giovani studenti di Conservatorio i quali, ancora “incontaminati” da ogni velleità economica, sono affiancati da insegnanti che cercano di trasmettere loro il proprio entusiasmo, lavorando con moltissimo impegno, dedizione e convinzione.
Le due recite di Bohème al Teatro Carlo Gesualdo di Avellino, grazie alla sinergia tra il Conservatorio sannita e quello irpino, testimoniano che tutto ciò avviene con grande successo presso un Conservatorio del sud e, più nello specifico, tra gli studenti e gli insegnanti che partecipano al “Laboratorio lirico-orchestrale”, sostenuto con ingenti risorse dalla governance del Conservatorio allo scopo di mettere in contatto le diverse professionalità legate al repertorio musicale operistico per offrire agli allievi una formazione che comprenda tutte le figure fondamentali per la realizzazione di una produzione operistica.
Quindi il mio sincero plauso va a tutti coloro i quali hanno reso possibile la realizzazione di questa Bohème: dagli organi istituzionali – la Consulta che ne ha proposto la replica, la Direzione che ne ha confermato le linee artistico-didattiche, e il CdA che ha messo a disposizione le necessarie risorse – al personale del Conservatorio, sia docente sia tecnico-amministrativo, e soprattutto agli studenti, autentici artefici del proprio domani. È stata un’interessante avventura cui tutti, ognuno per la sua competenza, hanno dato un fattivo contributo”.