POLITICA
“Perchè non possiamo dirci renziani”, tra i promotori dell’appello il sannita Razzano

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C’è anche l’avvocato sannita Luigi Razzano, del comitato pro Renzi di Sant’Agata dei Goti, tra i primi firmatari e i promotori dell’appello “Perché non possiamo non dirci renziani”, documento di un folto gruppo di innovatori e socialisti che si schierano con Matteo Renzi “per un’Italia più giusta e proiettata nel futuro”.
Tra i sottoscrittori del documento tanti professionisti di matrice socialisti tra i quali spiccano i giornalisti Edmondo Rho e Giorgio Santerini, rispettivamente consigliere d’amministrazione dell’Inpgi ed ex segretario nazionale Fnsi, ma anche Andrea Parini, già segretario nazionale Fgsi; Roberto Caputo, consigliere provinciale Pd Milano e tanti altri, per un totale di più di 50 firme che col passare delle ore non fanno altro che aumentare.
“ Ci siamo resi conto, anche grazie ai contatti che stabilmente abbiamo attraverso i social network, – ha dichiarato Razzano riguardo la genesi dell’appello pro-Renzi – che molti del gruppo dirigente nazionale della giovanile socialista degli anni ’70 – ’80 avevamo spontaneamente appoggiato Matteo Renzi alle primarie dello scorso anno.
Constatato che non lo avevamo fatto di certo per opportunismo, dato che la maggioranza appoggiava Bersani, abbiamo cercato di capire il motivo di questa scelta. Nei giorni scorsi ci siamo visti a Milano e quelli che erano solo colloqui sono stati la fonte del documento.
A corroborare la nostra scelta ci sono le parole di Renzi che ha dichiarato che il PD (tutto) si dovrà collocare nell’Internazionale socialista. L’attenzione del sindaco di Firenze per l’ innovazione e per le riforme hanno fatto il resto, permettendoci di maturare la nostra decisione di rendere un comportamento individuale, un atto politico pubblico.
Oggi, dopo l’eco che il nostro appello ha riscosso su tutti i media nazionali – ha concluso Razzano – siamo pronti a chiedere nuove adesioni e ci rivolgiamo ai socialisti, ma anche ai giovani e ai riformisti che pensano a Matteo Renzi come un autentico riformatore”.