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CRONACA

Traffico di reperti archeologici, le Fiamme Gialle di Benevento sequestrano 400 oggetti

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Oltre 400 reperti archeologici sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza di Benevento nell’ambito dell’operazione “Samnites”, conclusa nella nottata e di contrasto al traffico clandestino di oggetti antichi. I reperti – tra i quali tra crateri, brocche, anfore, alabastra e aryballoi provenienti da varie aree della penisola – sono stati ritrovati in uno stabile a Castelpagano, nella provincia sannita. 

Una persona è stata denunciata alla Procura della Repubblica presso il tribunale di Benevento per ricettazione e illecita detenzione di materiale archeologico. Si tratta di un noto imprenditore 46enne di Castelpagano, che deteneva in un locale i preziosi, molti dei quali risalenti addirittura in un periodo storico compreso tra il VII secolo a.C e il IV secolo a.C..

Gli oggetti sequestrati, tutti in ottimo stato di conservazione, infatti, appartengono ad aree di produzione diverse e risalgono a differenti periodi cronologici. Di particolare rilievo appaiono alcune ceramiche a figure rosse (crateri, brocche, anfore) databili al IV secolo a.C., particolarmente diffuse in corredi tombali delle comunità indigene dell’Italia meridionale.

Sono presenti inoltre numerosi reperti riferibili all’area etrusca ed etrusco-campana, tra cui spicca un’urna cineraria configurata a forma di capanna, brocche e coppe in bucchero (la ceramica tipica dell’Etruria con superficie ed impasto di colore nero), vasi per profumi (alabastra e aryballoi) di produzione corinzia ed etrusco-corinzia.

Molti vasi appartengono invece ad aree di produzione della Campania interna: si tratta prevalentemente di ceramiche d’impasto con decorazioni plastiche o incise, tipiche di contesti funerari databili al VII secolo a.C. Altri reperti dal punto di vista tipologico sono attribuibili all’area apula e sono databili tra l’età arcaica e quella ellenistica (dal VI al IV secolo a.C.). Si segnalano infine un gruppo di statuette di epoca ellenistica (IV-III secolo a.C.) e numerose lucerne risalenti ad età romana.

Il valore dei reperti sul mercato clandestino è stimabile in poco più di due milioni di euro.

In collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici si cercherà ora di risalire ai siti di provenienza dei reperti.

Già nella giornata di ieri il personale della Soprintendenza per i beni archeologici si era recato presso la caserma delle Fiamme Gialle in via Stanislao Bologna, a Benevento, per catalogare e selezionare i pezzi di inestimabile valore. Nel pomeriggio è arrivata anche la visita del procuratore generale della Repubblica, Giuseppe Maddalena, e del magistrato Tartaglia Polcini.

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