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Ex Consorzi, concluso il vertice al Ministero. Mancini: “Incontro positivo, ma vogliamo soluzioni concrete”

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E’ terminato da pochi minuti l’incontro dei lavoratori degli ex Consorzi Rifiuti della provincia di Benevento con i collaboratori del ministro all’Ambiente Andrea Orlando. A parlare con la delegazione sannita sono stati il capo della segreteria del ministro, Michele Fina e un dirigente del dicastero, Maurizio Pernice.
Nel corso dell’incontro sono stati discussi tre punti: le spettanze arretrate e gli ammortizzatori sociali per i 124 lavori degli ex Consorzi, le somme che dovranno essere stanziate dalla Regione Campania per il progetto dei quattro mesi e la riqualificazione professionale dei lavoratori.
“Il Ministero – ha commentato Piero Mancini, uno dei membri della delegazione – non era assolutamente a conoscenza della nostra vicenda. Il segretario Fina – ha proseguito il lavoratore del consorzio Bn1– è rimasto sbalordito da quanto sta accadendo nel Sannio”.
I lavoratori, dunque, incassano il supporto del ministero dell’Ambiente che ha chiesto ai lavoratori di inviare tutta la documentazione in loro possesso per aprire un dossier. Presto partiranno le procedure per trovare una soluzione affinchè i lavoratori possano ricevere le mensilità arretrate o, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato sulla cassa integrazione, un altro tipo di ammortizzatore sociale che possa aiutare le 124 famiglie.
Sul fronte del progetto regionale, la delegazione sannita ha ricevuto ulteriori rassicurazioni: “Hanno promesso – ha dichiarato Mancini – che faranno pressioni su palazzo Santa Lucia per sbloccare i fondi”.
Infine sul reintegro al lavoro, i dirigenti ministeriali hanno contattato il ministero del Lavoro per far inserire la vertenza degli ex Consorzi all’interno dei tavoli di crisi.
“Quello di oggi è stato un passo in avanti – ha dichiarato Mancini -, ma non siamo ancora soddisfatti. Abbiamo posto le basi per un lavoro futuro, ma fin quando non avremo soluzioni certe restiamo in stato di massima allerta”.
Poi una stoccata ai sindacati: “Non è possibile – ha sottolineato il portavoce della delegazione – che si è dovuto attendere tre anni per arrivare a discutere della nostra vicenda ad un tavolo ministeriale. E’ evidente – ha concluso Mancini – che il lavoro delle sigle sindacali non è stato sufficientemente accurato se sono dovuti intervenire i lavoratori, con l’occupazione delle sedi dei partiti, per ottenere un incontro con il ministero”.