POLITICA
L’elezione per il Colle scuote e divide il Partito Democratico. A Benevento nessun #occupypd
Ascolta la lettura dell'articolo
Dopo la calda prima giornata per eleggere il Capo dello Stato, e le due fumate nere, il Pd cambia tutto. Bruciato Marini, frutto di quello che molti hanno definito inciucio con il Pdl, oggi c’è un novo nome: quello di Romano Prodi. Su di lui si prova a ricucire lo strappo interno al partito, dopo l’opposizione di molti correnti del Pd e degli alleati Vendola e Tabacci all’elezione di un Presidente della Repubblica con il placet di Berlusconi, del Pdl e della Lega. Una situazione che per molti ieri ha rischiato di far implodere il partito, sotto la spinta delle correnti interne, e che oggi deve far riflettere non solo sul rapporto interno, ma anche e, forse, soprattutto con la base. Per capire lo stato di salute del Partito Democratico, abbiamo intervistato il segretario provinciale Erasmo Mortaruolo.
Nella prima giornata di elezioni per il Quirinale, mentre la base del Pd a Montecitorio chiedeva di non votare Marini, i giovani democratici occupavano le sedi del partito. Un’iniziativa, #occupypd, che si è diffusa in tutta Italia attraverso twitter. Nessun #occupypd a Benevento, il segretario provinciale dei Gd ci dice che “le sedi dei partiti devono essere aperte a tutti, non occupate”. Ma nei corridoi della segreteria provinciale del partito si dice che, nella giornata di ieri, alcuni GD sarebbero andati alla ricerca delle chiavi dell’appartamento di corso Garibaldi.
Tra i giovani democratici le posizioni sulla scelta di Marini, voluta da Bersani e dalla gran parte del partito, e sulla possibilità di aprire un dialogo con il centrodestra di Berlusconi sono divergenti, come si evince dalle interviste rilasciate da Antonio Iavarone, segretario provinciale dei GD e Annalibera Refuto, candidata alla Camera dei Deputati con il sostegno dei Giovani Democratici sanniti.
E.F.