SANNIO
San Lupo, un pomeriggio di gusto e tradizione: l’olio racconta il territorio
Ascolta la lettura dell'articolo
È stato un pomeriggio denso di significati, sapori e condivisione quello vissuto a San Lupo, dove la biblioteca comunale si è trasformata in un luogo di incontro tra generazioni, saperi e identità locali. L’iniziativa, promossa da PRO OLIO SAN LUPO, ha accolto i bambini impegnati nelle attività didattiche curate da Socialab Coop Sociale, insieme ai loro genitori e a numerosi cittadini, offrendo un’esperienza capace di coniugare educazione alimentare, memoria e prospettiva futura.
Protagonisti dell’incontro sono stati l’olio extravergine d’oliva e il pane realizzato con grani antichi (Romanella, Senatore Cappelli e Farro), quali ingredienti essenziali che raccontano la storia agricola del Sannio e restituiscono, con immediatezza, i profumi e i saperi della terra. Attorno a questi prodotti si è sviluppato un percorso di degustazione consapevole, pensato non come semplice assaggio, ma come occasione di racconto e di trasmissione culturale.
Gli assaggi, guidati con competenza da Erasmo Timoteo, attivista ambientale e imprenditore agricolo nonché ideatore e organizzatore dell’evento, insieme a Danilo Gorga, vicepresidente di Slow Food Campania, hanno accompagnato i partecipanti in un itinerario sensoriale attento alle differenze, alle caratteristiche e all’identità dei prodotti. Accanto all’olio e al pane, hanno trovato spazio eccellenze locali quali il Fagiolo della Regina di San Lupo (PAT della Regione Campania) e il Pomodoro Verneteca Sannita, presidio Slow Food, offrendo uno spaccato autentico della biodiversità agricola del territorio.
Fondamentale è stato il contributo corale di numerosi olivicoltori sanlupesi e delle associazioni locali, che hanno condiviso l’obiettivo di valorizzare un patrimonio agricolo e culturale costruito nel tempo. A rendere possibile l’iniziativa hanno concorso anche realtà produttive del territorio come il forno L’Arte del Pane, Olivicola San Lupo Srl e le aziende agricole Di Palma Pasquale, Fiore Marco, Vaccarella Federica e Vaccarella Giuseppe, testimoni di un’agricoltura radicata, responsabile e consapevole.
A fare da cornice all’intero pomeriggio è stato l’entusiasmo per il recente riconoscimento della Cucina Italiana quale Patrimonio dell’Umanità UNESCO, un risultato che non rappresenta un punto di arrivo, ma una sollecitazione a rafforzare l’impegno nella qualità delle produzioni e nella tutela delle materie prime, espressione di una biodiversità che in contesti come San Lupo trova una delle sue manifestazioni più autentiche.
La giornata si è conclusa in un clima di conviviale condivisione con un brindisi a base di spumante Quid Aroma de La Guardiense – Vini, la cui presenza ha conferito ulteriore valore simbolico all’iniziativa, seguito da una crostata al cacao con frolla all’olio extravergine d’oliva, dedicata ai più piccoli.
In chiusura, il sindaco Franco Vincenzo Valente ha rivolto un breve saluto ai presenti, ringraziando i promotori e i partecipanti per un’iniziativa che ha saputo unire gusto, educazione e identità territoriale.




