Benessere dei territori secondo l’Istat: Sannio sostenibile e coeso, ma ancora fragile economicamente

Arriva un nuovo giudizio sulla qualità della vita nei territori italiani, e questa volta il racconto porta la firma dell’Istat, attraverso il rapporto BesT – Benessere Equo e Sostenibile dei Territori. Un approccio che non prevede una classifica delle 107 province, ma dalla lettura integrata degli indicatori si cerca di veicolare i «messaggi chiave» disegnando i profili di benessere in termini di punti di forza, punti di debolezza e divari. 

Partiamo dicendo che il Sannio ha 13 indicatori su 60 superiori alla media nazionale. Nessuna provincia in Campania ottiene un risultato migliore, con la differenza però che l’Irpinia ha il minor numero di indicatori (37) su più bassi livelli di benessere. Le differenze – specifica il report – tra le province sono minime, solo Caserta si distacca con un maggiore numero di indicatori (45) significativamente inferiori alla media a fronte di sole 10 posizioni di relativo vantaggio.

Dall’analisi di questi indicatori viene fuori un quadro, a tratti già noto: il Sannio è un territorio in cui coesione sociale, sicurezza e qualità dell’ambiente sono punti di forza. Le maggiori criticità riguardano tre ambiti cruciali: benessere economico, lavoro e conciliazione dei tempi di vita e Innovazione, ricerca e creatività. In questi domini, non solo la provincia di Benevento ma tutta la regione vede la quasi totalità degli indicatori in posizioni significativamente peggiori rispetto alla media del Paese.

L’analisi dei settori (domin) inizia dalla salute e il Sannio ottiene discreti risultati: la mortalità per tumori tra i 20 e i 64 anni è la più bassa della Campania, inferiore alla media del Mezzogiorno e anche nazionale. Ancora più rilevante è il valore relativo alla mortalità per  demenze e malattie del sistema nervoso nella popolazione anziana: 21,3 casi ogni 10.000 abitanti, mentre la media italiana supera ampiamente quota 35. Non mancano naturalmente gli aspetti critici: la mortalità infantile è più alta del dato nazionale-

Sul versante dell’istruzione il Sannio si muove tra luci e ombre. La partecipazione dei bambini di 4-5 anni al sistema scolastico è tra le più alte della regione, mentre è più bassa l’adesione ai servizi comunali per l’infanzia. Meno di un giovane su cinque è laureato ed è un valore non da poco, se si considera che la media italiana supera il 30%. Anche i NEET – i giovani che non studiano e non lavorano – sono più numerosi rispetto al dato nazionale, anche se non a livello della media regionale e del Sud Italia. 

Quando si parla di lavoro ed economia il Sannio fa i conti con le sue fragilità più evidenti: il tasso di occupazione non supera il 53%, più di dieci punti sotto la media italiana. Per i giovani il divario si allarga ancora di più. Le retribuzioni medie annue – circa 15.983 euro – sono lontane dai quasi 24mila euro registrati in Italia. Un mercato del lavoro che non riesce a trattenere i profili qualificati: non a caso, la mobilità dei laureati è tra le peggiori della regione. Non manca qualche elemento positivo: la vulnerabilità finanziaria delle famiglie è relativamente bassa e il tasso di sofferenza bancaria, allo 0,7%, è tra i migliori della Campania.

In compenso il Sannio é  un territorio socialmente vivace, con 56,5 organizzazioni non profit ogni 10mila abitanti, un valore superiore alla media regionale e a quella del Sud. Non è un dettaglio: significa che esiste una rete di associazionismo forte, capace di offrire supporto, iniziative culturali, attività sociali e ambientali.

Tra le conferme, il Sannio é un territorio relativamente sicuro. Gli indicatori relativi a rapine, borseggi, omicidi volontari e furti in abitazione sono più bassi della media nazionale. Negativo, invece, il dato che riguarda la mortalità stradale extraurbana, che resta superiore ai livelli italiani.

E ancora Sannio virtuoso per raccolta differenziata, con oltre il 72% dei rifiuti correttamente separati, e soprattutto è la provincia con la maggiore produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili: un eccezionale 237,6% dei consumi.  Il dominio ambiente però non è però tutto rose e fiori: la dispersione idrica è tra le più alte d’Italia e rappresenta un problema storico e noto che attende da anni una soluzione strutturale.

Nel campo dei servizi pubblici emergono altri chiaroscuri: la provincia è in linea, e in alcuni casi superiore, alla media italiana per la dotazione di posti letto ospedalieri, ma registra la più alta emigrazione ospedaliera della Campania, con un 14,6% di cittadini che scelgono di curarsi fuori regione. La copertura della rete Internet fissa ad alta velocità è ancora distante dagli standard nazionali, mentre il tema dell’affollamento carcerario – 152,9 detenuti per 100 posti – resta tra i più critici dell’intera regione.

Infine, gli indicatori soggettivi del Censimento 2023. Benevento (insieme ad Avellino) registra performance migliori rispetto alla media italiana nella percezione della sicurezza (rischio criminalità e camminando da soli al buio) e nella fiducia verso vicini, amici e familiari. Il 50% dei sanniti, infine, si dichiara soddisfatto della propria vita, dato in linea con il resto del Paese.