Salute
Al Fatebenefratelli corso di simulazione per la gestione delle emergenze in sala parto

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Ha avuto un grande successo il ‘Corso essenziale di rianimazione in sala parto’ che si è svolto presso l’Ospedale Sacro Cuore di Gesù di Benevento.
L’evento è stato organizzato dal Direttore della U.O.C. di Pediatria/Neonatologia/UTIN dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento, Raffaello Rabuano.
Il corso è stato organizzato per il personale medico (pediatri, anestesisti, ginecologi) , paramedico (infermieri ed ostetriche) e per chiunque sia coinvolto nella cura del neonato . L’obiettivo è stato quello di fornire le conoscenze teorico-pratiche per poter eseguire un adeguato intervento rianimatorio neonatale in sala parto e stabilizzare il paziente critico.
La rianimazione neonatale rappresenta una delle procedure che più frequentemente viene espletata in medicina. Secondo l’organizzazione mondiale della sanità (OMS) nascono ogni anno 133 milioni di neonati e di questi il 10 % , cioè 13 o 14 milioni, sono sottoposti a manovre rianimatorie primarie e l’1% , cioè un milione e mezzo, a manovre rianimatorie avanzate. Sono 3.700.000 i neonati che muoiono nel periodo neonatale e di questi il 19% alla nascita. Secondo Save the Children son 2 milioni i neonati che muoiono al parto. Questi sono dati riferiti soprattutto ai paesi in via di sviluppo .In Italia nascono 370.000 bambini e circa l’8-13 % cioè 37.000 sono prematuri e di questi il 9% e cioè circa 3.700 sono estremi prematuri cioè sotto i 1500 grammi; questi bambini potranno andare in contro a manovre rianimatorie avanzate.
L’adeguata formazione del personale che assiste il neonato alla nascita è quindi di cruciale importanza per ridurre la mortalità e la morbilità secondarie all’asfissia. L’esperienza nord-americana e canadese ha dimostrato che la standardizzazione di linee guida chiare e precise dell’intervento terapeutico in sala parto è in grado di migliorare significativamente l’assistenza neonatale .
Il corso tenutosi a Benevento, presso l’Ospedale, si è basato sulle L. G. 2020 dell’American Heart Association per la Rianimazione Cardiopolmonare e l’Assistenza Cardiovascolare d’Emergenza (pubblicate nel 2020 sulla rivista Pediatrics).
Gli argomenti trattati sono stati: Fisiologia e fisiopatologia della nascita. Sono stati presentati i concetti di base, gli elementi di fisiopatologia e la logica degli interventi per un utile ed efficace approccio alle manovre rianimatorie; Tappe iniziali della rianimazione. Sono stati discussi gli interventi di base cui sottoporre ciascun neonato alla nascita (temperatura, posizione del neonato, aspirazione delle vie aeree, stimolazione tattile); Uso di pallone autoinsufflante ,ambu e Neopuff . Divisa in 3 parti: la prima riguardava la conoscenza precisa e competente di tutto il materiale necessario per la rianimazione; la seconda riguardava la modalità della manovra; la terza si riferiva all’applicazione della manovra con i tempi dell’intervento (quando iniziare e quando sospendere la ventilazione); Massaggio cardiaco esterno. Sono state insegnate le tecniche per l’esecuzione del massaggio cardiaco (come eseguirlo, quando iniziarlo, sospenderlo o passare alla fase successiva); Utilizzo della maschera laringea. Sono state presentate le indicazioni, i vantaggi ed i limiti della maschera laringea in epoca neonatale.
Tra i docenti, accanto a Rabuano, le dottoresse Pinella Errico ed Antonietta Bocchino che hanno spiegato quali sono e come si usano i vari presidi destinati alla rianimazione del neonato; la Dott.ssa Chiara Consigli ,dell’Ospedale San Pietro di Roma, che ha magistralmente descritto l’algoritmo del NRP (Neonatal Resuscitation Program) ;il dr. Vincenzo Arianna ,giovane e brillante componente della equipe della TIN del FBF di BN, che ha edotto i partecipanti sulle tecniche di ventilazione ed infine la dott.ssa Annaluce Zambrano, eccellente componente del giovane gruppo di terapisti intensivi neonatali dell’FBF, che ha mostrato la rianimazione cardiocircolatoria. Il corso ha, inoltre, enfatizzato il lavoro di squadra e la comunicazione. Un efficace lavoro di squadra e una chiara comunicazione sono un punto di forza della rianimazione.