Opinioni
Medicina a Benevento: un’opportunità per cambiare il destino delle aree interne

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C’è un tempo in cui si annunciano le cose, e un tempo in cui le si costruiscono. L’attivazione del corso di laurea in Medicina all’Università degli Studi del Sannio, pur nella sua forma ancora dipendente dalla Federico II di Napoli, rappresenta qualcosa di più di un’opportunità accademica: è un segnale, un indirizzo, un gesto che guarda al domani con una logica finalmente di sistema.
Un ruolo importante in questo percorso è stato giocato dal sindaco di Benevento, Clemente Mastella, che da anni si batte affinché il Sannio possa ospitare una formazione medica. Lo ha fatto ben prima che il progetto diventasse realtà e lo ha ribadito anche nell’intervista rilasciata questa mattina a “Il Mattino”, sottolineando che non si tratta di un traguardo personale, ma di una battaglia per tutto il territorio delle aree interne.
Mastella ha invocato con forza la necessità di una mobilitazione politica e istituzionale trasversale, affinché il corso di Medicina non resti un esperimento isolato, ma evolva in una struttura autonoma, pienamente integrata nella vita accademica e sanitaria del Sannio.
Portare Medicina dove prima era impensabile significa invertire un flusso. Non più solo giovani costretti a spostarsi verso i grandi centri per formarsi, ma territori che diventano attrattori di competenze, di risorse umane, di prospettive. È su questa visione che bisogna puntare con forza.
L’ipotesi di un futuro policlinico universitario presso l’ospedale San Pio di Benevento potrebbe essere un obiettivo raggiungibile, a patto che venga supportato da investimenti mirati, decisioni politiche coerenti e, soprattutto, dalla volontà di fare rete tra istituzioni, università e comunità locali.
Le ricadute sarebbero evidenti: frenare l’esodo giovanile , offrendo percorsi formativi d’eccellenza nei luoghi d’origine; attrarre studenti da altre regioni, invertendo la tendenza che vede spesso le aree interne come terra di partenza e non di arrivo; potenziare le strutture sanitarie locali, oggi penalizzate anche da una cronica mancanza di personale.
Questo progetto non è solo accademico: è culturale, sociale, economico. È un passo concreto per ricucire il divario tra centro e periferia, tra costa e entroterra. Il sindaco Mastella ha parlato di “sogno possibile”. Ma i sogni diventano realtà solo se si trasformano in progetti strutturati, sostenuti con la stessa determinazione di chi volle e ottenne la nascita dell’Università del Sannio. Ora quel modello può essere replicato, aggiornato, rilanciato.