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Ambulatorio TAO del San Pio, la UIL lancia l’allarme: ‘Domande cruciali sul futuro rimaste senza risposta’

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Cresce la preoccupazione per il futuro dell’ambulatorio per la Terapia Anticoagulante Orale (TAO) dell’ospedale San Pio di Benevento. La UIL FPL, attraverso una nota ufficiale, ha espresso forti timori riguardo a una possibile interruzione del servizio, sollevando dubbi sulla continuità assistenziale per i pazienti a partire dal 31 agosto.
Il sindacato, rappresentato da Luigi Simeone, Segretario Generale Cst Uil Avellino Benevento, e Giovanni De Luca, Segretario Generale UIL FPL Benevento, ha reso nota la propria inquietudine a seguito di uno scambio di comunicazioni tra il Sindaco di Benevento e la Direzione Generale dell’ospedale. Secondo la UIL, da tale corrispondenza non emergono certezze per il futuro, alimentando l’ansia dei pazienti assistiti. “Appare evidente”, si legge nel comunicato, “che i pazienti assistiti per 34 anni adesso dovrebbero essere ‘scaricati’ tra medici di famiglia – della cui carenza siamo tutti edotti – e un servizio ospedaliero della cui continuità non è dato sapere”.
Nonostante le rassicurazioni sul fatto che l’attività non sia mai stata sospesa, il sindacato lamenta che le domande cruciali poste durante un incontro ufficiale in azienda siano rimaste senza risposta. La UIL FPL ha posto quesiti specifici e urgenti: il servizio sarà garantito dopo il 31 agosto o si profila un’interruzione delle prestazioni? In caso di modifiche terapeutiche, chi si occuperà di definire e seguire i nuovi Piani Terapeutici, dato che i medici di famiglia non sembrano essere coinvolti in questo processo?
La nota sindacale sottolinea come le preoccupazioni dei pazienti siano “legittime” e, anziché diminuire, si siano “aggravate” dopo aver appreso dei recenti scambi epistolari tra le istituzioni. La UIL ha portato la questione all’attenzione del Prefetto e ribadisce la necessità di “garantire esplicitamente la continuità della assistenza”. Il sindacato insiste sul fatto che ogni nuova procedura debba essere definita in accordo con le parti interessate e in continuità con le prassi attuali, in attesa di atti formali che possano finalmente fare chiarezza sul destino del servizio.