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Emergenza personale al Pronto Soccorso: l’ospedale San Pio di Benevento richiama in servizio i medici pensionati

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L’Ospedale “San Pio” di Benevento ha pubblicato un avviso pubblico di manifestazione di interesse, per soli titoli, finalizzato al conferimento di incarichi libero-professionali a medici in pensione, destinati a sopperire all’acuta carenza di personale nella UOC di Medicina d’Emergenza-Urgenza.
La decisione arriva a seguito della segnalazione inoltrata lo scorso 14 maggio dal direttore dell’Unità Operativa Complessa, che ha rappresentato la gravissima carenza di personale medico all’interno del reparto di Pronto Soccorso.
L’avviso: incarichi temporanei per garantire la tenuta del pronto soccorso
Il provvedimento intende reclutare con urgenza medici in quiescenza, pronti a mettere nuovamente a disposizione la propria esperienza e professionalità in un momento critico per la sanità locale. L’incarico libero-professionale sarà conferito previa stipula di contratto, con una durata iniziale di 6 mesi, prorogabile, ma non oltre il 31 dicembre 2025. In nessun caso tale incarico potrà essere trasformato in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Condizioni e compensi
L’impegno previsto per ciascun professionista è di massimo 38 ore settimanali, sulla base delle esigenze organizzative aziendali. Il compenso previsto è di 80 euro lordi onnicomprensivi per ogni ora di attività prestata. Si tratta di un rapporto di natura autonoma, rivolto esclusivamente a personale medico già in pensione, disponibile a contribuire in modo tempestivo alla gestione dell’emergenza sanitaria in corso.
Una scelta necessaria
La decisione del San Pio riflette un quadro generale di forte sofferenza degli ospedali pubblici, soprattutto nei reparti di emergenza-urgenza, sempre più in difficoltà a reperire medici, sia per i turni ordinari sia per la gestione dei picchi assistenziali.
L’apertura verso medici pensionati è un atto straordinario, reso necessario dall’urgenza di garantire la continuità assistenziale e la sicurezza dei pazienti, in attesa di soluzioni strutturali sul fronte del reclutamento e della programmazione sanitaria, come l’espletamento del concorso da otto posti, al quale hanno partecipato solo in cinque.