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Vitulano, l’opposizione: “Su caso Sprar l’amministrazione perde ancora, occorre un operazione verità”

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“Con l’ennesima sentenza il TAR del Lazio ha respinto il ricorso del Comune di Vitulano contro il Ministero dell’Interno in merito al progetto SPRAR ( poi SAI), confermando la revoca della quasi totalità dei fondi erogati per l’annualità 2017: a fronte di oltre 318.000 euro rendicontati, solo poco più di 36.000 sono stati considerati effettivamente ammissibili. Il resto, e parliamo di ben 281.653,48 euro, é stato giudicato non giustificabile. E questo solo per l’annulità 2017, nonostante i controlli siano molto più estesi, alcuni con incarichi legali già conferiti (annualità 2019) addirittura ricorrendo innanzi al Presidente della Repubblica”. Così in una nota il gruppo di di minoranza “Siamo Vitulano”
“Una gestione che definire fallimentare è poco, soprattutto considerando che si tratta di un progetto fondamentale per la nostra comunità, presentato più volte come esempio virtuoso – o almeno così è stato venduto, fino a quando i primi controlli del Servizio Centrale del Sistema di Accoglienza e Integrazione ne hanno rivelato le gravi irregolarità.
Eppure, invece di fare chiarezza, per davvero, l’amministrazione ha scelto ancora una volta di ricorrere in giudizio, tentando di scaricare su altri responsabilità che ricadono interamente su chi avrebbe dovuto vigilare e garantire trasparenza nell’utilizzo dei fondi pubblici”, prosegue la nota.
“A nulla sono valse le poche argomentazioni portate in sede legale: i giudici hanno infatti evidenziato come il Ministero abbia agito legittimamente nell’esercizio di un controllo ordinario e doveroso, dopo aver esteso le verifiche al 100% delle spese proprio a causa delle gravi incongruenze riscontrate.
Ora basta silenzi, basta celebrazioni di ordinario pur di nascondere altro, basta carte nascoste. Chiediamo che l’amministrazione comunale renda finalmente pubblici i conti correnti, le rendicontazioni integrali e tutta la documentazione richiesta – e mai consegnata – agli organi giudiziari.
Non si può continuare a nascondere la testa sotto la sabbia: prima ancora che ai magistrati, le risposte devono essere date ai cittadini di Vitulano. Dove sono finiti quei soldi? Perché il Ministero li ritiene non ammissibili? Chi ha beneficiato, direttamente o indirettamente, di una simile gestione? Ma soprattutto, chi pagherà per questi gravi errori?
I cittadini meritano risposte, ma soprattutto giustizia e trasparenza, specie se si ci appresta a gestire altri finanziamenti, probabilmente con la stessa superficialità”, concludono i consiglieri.