CULTURA
Le tradizioni del Natale Beneventano rivivono in città: dal cardone alla Novena con gli zampognari, fino alla devozione per la Madonna
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Tradizioni sempre vive, costumi tipici e un’eredità da destinare ai posteri. La storia del Natale beneventano rivive questa sera al Centro Studi del Sannio, associazione culturale dei frati minori ‘S. Maria delle Grazie’, con un momento di approfondimento dedicato a una delle feste più amate. Usanze che uniscono e caratterizzano un popolo, quello beneventano, nel vivere e nell’approcciarsi alla Natività.
‘Sono due i momenti fondamentali per i beneventani: l’Immacolata Concezione e il 13 dicembre, Santa Lucia, che dava il via alla novena di Natale – ha spiegato Mario Pedicini, ex provveditore agli studi di Benevento -. E poi il forte legame con il santuario, oggi Basilica della Madonna delle Grazie’.
Tradizioni che rivivono anche in tavola con quello che era ed è rimasto di tutto diritto il piatto tipico del Natale beneventano, il Cardone: pietanza preparata questa sera dai ristoratori Gino e Pina Palmieri, custodi dell’antica ricetta. Non solo la zuppa di cardi, ma anche il torrone, prodotto dolciario legato ad un’altra importante tradizione, rimasta grazie alla storica pasticceria Fabbriche Riunite: il dono della Copeta, nel giorno di Santa Lucia, destinato alle fidanzate.
E poi ancora l’unione tra città e provincia con la discesa nel capoluogo sannita degli zampognari provenienti dalle campagne. Musica e parole di quella celebre novena, nove giorni prima della nascita del Cristo.
Le interviste nel servizio video