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Ospedale Sant’Agata, il Movimento civico: ‘Non arriveranno medici. Tolto il diritto alla salute, ma non la dignità’
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“Le notizie pubblicate ci consegnano un dato preciso: nessun medico arriverà al P.O. Sant’Alfonso Maria De’Liguori. Nonostante sia stato espletato il concorso, a seguito del quale doveva essere individuato il personale medico necessario a garantire il pieno funzionamento del Pronto Soccorso, non ci sono medici per Sant’Agata De’Goti. Non ci sono oggi e non ci saranno a marzo 2025”. E’ questa l’amara riflessione del Movimento civico per l’Ospedale.
“Lo sa bene il Direttore Generale del San Pio, che ancora una volta prende tempo e propone una convenzione con l’Università Federico II. Noi di tempo non ne concediamo più e soprattutto non concediamo a nessuno di prenderci in giro. Abbiamo preso atto delle difficoltà dell’Azienda Ospedaliera, ne abbiamo compreso le esigenze. Abbiamo atteso il concorso che avrebbe consentito il ripristino del servizio di Pronto Soccorso. Oggi che ci viene negato anche il minimo sindacale, non ci stiamo e rivendichiamo tutto quanto previsto per il nostro ospedale!
L’organizzazione e il funzionamento del P.O. Sant’Alfonso Maria De’Liguori sono definiti dal DCA 41/2019. Sino ad oggi nessuno ha mai fatto un passo indietro rispetto alla validità del Decreto, anzi. Il 25 luglio 2023 il DCA 41/2019 è stato integralmente recepito nell’Atto Aziendale del San Pio, approvato dalla Regione Campania il successivo 16 novembre. Quell’atto è valido e validato e nessuno si è mai preso la responsabilità di sostenere il contrario. Quanto vale la firma in calce a quel Decreto, sottoscritto dal Presidente De Luca in qualità di Commissario ad Acta? Che valore ha la firma del DG Morgante che sottoscrive l’Atto Aziendale e che poi non è in grado di garantirne l’esecuzione? L’attuazione del DCA 41/2019 è il perno attorno al quale deve ruotare una seria discussione sul futuro del P.O. Sant’Alfonso Maria De’Liguori. E non dovrebbero essere i cittadini a promuoverla! Sono il Sindaco, il Consiglio Comunale, anche i singoli Consiglieri, che si dovrebbero fare carico di una analisi della problematica e della ricerca delle soluzioni. Sono i partiti locali che dovrebbero fare pressione affinché l’attenzione non cali a tutti i livelli.
L’immobilismo istituzionale e l’inettitudine partitica – conclude il Movimento – hanno fatto sì che restassimo figli di nessuno ma noi non ci stiamo. Ci avete tolto il diritto alla salute, non ci toglierete mai la dignità”.