ECONOMIA
A ‘Benevento Città Spettacolo’ ritornano anche lo street food e i prodotti tipici di Coldiretti
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Ricordate la bruschetta da record nel centro storico di Benevento? Tornerà anche quest’anno insieme con le bontà gastronomiche di Coldiretti. Sì, perché la Federazione provinciale dei Coltivatori Diretti sarà presente anche quest’anno al Festival ‘Benevento Città Spettacolo’.
L’appuntamento è dal 29 agosto al primo settembre tra piazza Castello e parte di corso Garibaldi: mille metri quadri, occupati da stand e gazebo, per valorizzare lo street food contadino e le tipicità locali di Campagna Amica. Per i cittadini anche un’area con tavoli e sedute con balle di paglia per degustazioni e acquisto di prodotti di qualità, puntando su un giusto rapporto qualità-prezzo.
L’evento, sperimentato già nelle edizioni passate, vuole essere un messaggio di promozione alle eccellenze sannite a km zero e di celebrazione del mondo agricolo, comparto fondamentale dell’economia del territorio. Insomma, come a dire: anche il cibo è cultura e – secondo gli organizzatori – funziona benissimo in un contesto come quello della storica rassegna culturale cittadina.
Lo scorso anno, però, non mancarono le polemiche: il leader di ‘Civico 22’ e consigliere comunale Angelo Moretti criticò via social la scelta di Coldiretti: “Ma perché lanciare il record della “bruschetta più lunga di Italia” nel corso della Rassegna Città Spettacolo di Benevento? Città Spettacolo – scrisse in un post – è un festival del teatro e delle arti che oltre aver dato grande lustro alla città, con la presenza delle maggiori opere e di artisti sia della tradizione italiana che dell’avanguardia internazionale, era anche un momento in cui Benevento si ritrovava immersa nelle sue bellezze per fruire di performance che ci portavano fuori dalla provincia. La bruschetta è cosa buona e giusta, ma non va fatta dentro questo tipo di rassegne perché in questo modo relega la città al ruolo marginale di “mangia, bevi e dormi!” ed i giovani confondono la “cultura” come un altro modo per consumare, non per riflettere ed appassionarsi. Il cibo di qualità in piazza va proposto in altri contesti ed in altre rassegne”.