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CRONACA

Alto Calore Servizi, misura interdittiva di un anno per l’amministratore unico Ciarcia

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Sospensione temporanea dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio per 12 mesi. Questa la misura interdittiva nei confronti dell’amministratore unico dell’Alto Calore Servizi Spa, il 68enne Michelangelo Ciarcia. L’ordinanza applicativa, disposta dal Gip del Tribunale di Avellino, Francesca Spella, è stata eseguita dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria del capoluogo irpino. La misura ha interessato anche un dipendente addetto alla segreteria del presidente.

Per l’Alto Calore Servizi Spa pende attualmente una procedura di concordato preventivo davanti al Tribunale di Avellino, incardinata dopo l’stanza di fallimento avanzata dalla Procura, a seguito dell’accertamento, nella fase di indagine, di un’esposizione debitoria di circa 150 milioni di euro nel 2021.

L’ordinanza è scattata nell’ambito del procedimento penale riguardante i corsi di formazione professionale per il personale dipendente svolti negli anni 2019, 2020 e 2021, finalizzati a far acquisire maggiori conoscenze tecnologiche. Si tratta di corsi per i quali la società – che svolge il pubblico servizio idrico integrato in Irpinia e in alcuni comuni del Sannio – ha goduto, mediante compensazione tributaria, dei crediti di imposta previsti dalla legge 205 del 2017 (Formazione 4.0), per un ammontare complessivo di 632mila euro.

Le indagini, partite all’indomani delle denunce di dipendenti che hanno informato l’Autorità Giudiziaria della loro mancata partecipazione ai corsi formativi pur comparendo negli elenchi dei discenti, ha consentito – secondo l’accusa – di accertare l’effettiva inesistenza dei corsi.

Quattordici le persone indagate, tra le quali anche dipendenti dell’Alto Calore e rappresentanti legali delle ditte fornitrici: i reati contestati sono peculato, emissione e utilizzo di fatture relative ad operazioni inesistenti, indebita compensazione tributaria aggravata per l’inesistenza dei crediti compensati e falso in bilancio, tutte accuse aggravate per abuso e violazione dei doveri inerenti al pubblico servizio.

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