POLITICA
Mastella fa ciao ciao a De Luca: “Si è alleato con chi nel Sannio mi odia. In Regione? I miei liberi di votare come vogliono”

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I rapporti con Vincenzo De Luca, quelli con il Pd sannita e ancora con Renzi e Calenda, le prossime elezioni Europee: sono diversi gli spunti di riflessione che emergono dall’intervista rilasciata da Clemente Mastella a Orticalab.
Si parte proprio dalla questione che nel Sannio ha segnato la discussione politica nella scorsa settimana: la “pax” siglata tra il governatore e il gruppo dirigente Dem del Beneventano: “Nella guerra alla segretaria Schlein – argomenta l’inquilino di palazzo Mosti – c’è chi all’interno del Pd cerca ogni tipo di aiuto. De Luca sigla un armistizio o fa pace persino con De Caro e quel gruppo dirigente del Pd sannita che contro di me nutre un odio viscerale”.
Quanto ai suoi rapporti con il Partito Democratico locale, Mastella sottolinea quello che a prima vista può sembrare un paradosso: “Come si è visto alla Festa dell’Unità del Pd di Benevento, mi sono più amici quelli legati a Schlein che al gruppo del presidente Bonaccini”.
Per tornare a De Luca, nell’interloquire con il portale di informazione irpino Mastella non si rifugia nel politichese: “Il mio rapporto con il governatore, oggi, sul piano politico non esiste più. Più in generale, non c’è una coalizione di maggioranza a Palazzo Santa Lucia”.
E nessun dubbio sulle ragioni della rottura: “«Dopo che l’assessore tecnico che avevo indicato (Felice Casucci ndr) è finito nell’orbita di De Luca, mi aspettavo che il nostro sostegno alle Regionali fosse premiato comunque in qualche altro modo. Non è successo. Oggi io sono in una posizione neutrale e i miei consiglieri sono liberi di votare come vogliono. Però non posso non osservare che sul piano politico c’è una distorsione. In verità mi sento più libero di prima e guardo in avanti, nonostante la mia età”.
Ma esistono dei margini per una possibile riconciliazione? La risposta del sindaco non lascia spazio alle interpretazioni: “Non siamo alle guerre puniche. Se De Luca recupera De Caro, io mi rivolgo ad altri miei amici”.
“Il problema di De Luca – prosegue – è essere ricandidato. Se la Schlein alle Europee va bene, per lui diventa molto difficile. La storia del terzo mandato è una sciocchezza. Non è una questione normativa e neppure c’è una regola nel Pd che lo vieta, come ad esempio nei 5stelle. E’ un problema politico. La scelta di candidare De Luca o meno compete esclusivamente alla direzione del Pd. Io sarei anche d’accordo per un terzo mandato ai governatori, ma questa norma dovrebbe riguardare anche tutti i sindaci. De Luca non può personalizzare ogni cosa. Facesse una battaglia sia per il terzo mandato ai governatori sia per i sindaci e ne riparliamo”.
E anche sul futuro, l’inquilino di palazzo Mosti una linea di azione la traccia, definendo “buoni” i rapporti “con “Renzi e Calenda” e anticipando cosa farà alle elezioni Europee di giugno: “Io non mi candido. Qualcuno dei nostri ci sarà. Ci alleeremo con altre realtà politiche e supereremo facilmente il 4 per cento. Non temo il quorum”.