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POLITICA

Immigrati, Insogna: ‘Riorganizzazione CPR può rivelarsi ennesima complicazione e beffa per il Sannio’

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“Riflettevo in questi giorni sulle novità decise nel Consiglio dei ministri dello scorso 18 settembre sui CPR e contenute nel decreto Sud pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale. A parte le considerazioni personali che mi hanno sempre visto contrario nei confronti di questi “campi di detenzione di massa”, anche quando a prevederli sono stati governi di centrosinistra, ho il timore che, l’incapacità di gestire un problema epocale come quello dei flussi migratori, che per carità non è iniziato ieri, da parte di questo governo che si è presentato alle elezioni con la soluzione in tasca (blocco navale, porti chiusi e respingimenti) e che poi ha dovuto arrendersi all’evidenza di una ben più complicata vicenda, ho il timore, dicevo, che questo decreto di riorganizzazione dei CPR possa rivelarsi l’ennesima complicazione e beffa per il nostro Sannio”. Così Rossano Insogna, sindaco di Melizzano ed esponente di ‘Essere Democratici’.

“Complicazione perché quando leggo che ci sarà “almeno” un CPR per Regione, e che la ricognizione è in atto e che le strutture dovranno essere ubicate in posti “a bassissima densità abitativa e facilmente perimetrabili e sorvegliabili”, senza creare “ulteriore disagio e insicurezza nelle città italiane”, ho l’impressione, immaginandomi i luoghi descritti, di vedere una cartolina del Sannio e delle sue zone a più bassa intensità abitativa e lontanissime dai grandi centri. Attenzione perché qui abbiamo bisogno di sviluppo ed investimenti non di campi di concentramento.

E allora la beffa sarebbe quella di vederci proporre un CPR, che so nel Fortore o Alto Tammaro, al posto dei 442 progetti del PNRR definanziati e che erano destinati alla Provincia di Benevento per un valore complessivo di 124 milioni di euro e relativi ad interventi di efficientamento energetico, di potenziamento del welfare e di lotta al dissesto idrogeologico.

Un CPR lontano dai grandi agglomerati urbani potrebbe significare l’Irpinia di Piantedosi o il nostro Sannio. Sono certo che la nostra deputazione saprà evitare sia le complicazioni che le beffe per la nostra Provincia. Almeno spero! Sia per l’infondatezza dei miei timori che per la tenuta dei nostri parlamentari”, conclude Insogna.

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