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POLITICA

A fine dicembre il ministro della Cultura a Benevento per i 150 anni del Museo del Sannio

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“Questo ciclo di incontri è un percorso dentro il nostro patrimonio culturale in occasione dei 150 anni del Museo del Sannio. E posso già anticipare che a fine dicembre il Ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarà a Benevento proprio per questa importante ricorrenza”. Ad annunciarlo è stato il Presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi, intervenendo al Museo del Sannio alla “conversazione” con la professoressa Silvana Rapuano, docente di Archeologia Cristiana a e Medievale presso l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” che ha relazionato su “Archeologia e storia di un monastero medievale di Benevento: Sant’Ilario a Port’Aurea”.

“La Chiesa di Sant’Ilario – ha aggiunto il Presidente Lombardi – ha una centralità nel nostro patrimonio culturale che è stata recuperata in epoca recente grazie all’impegno della Provincia di Benevento ma anche grazie al lavoro di analisi di archeologici e studiosi. Dobbiamo essere grati alla professoressa Rapuano per aver compiuto uno studio importante del complesso di Sant’Ilario che è un prezioso contributo alla ricostruzione della nostra storia”. “Studiare Sant’Ilario, sito molto importante per Benevento, – ha esordito la professoressa Rapuano – significa ricostruire un tassello della città molto medievale”.

Ringraziando per l’incito al ciclo di conversazioni, organizzate in occasione delle celebrazioni dei 150 anni del Museo del Sannio da “Sannio Europa”, Società in house providing della Provincia di Benevento che gestisce e promuove la Rete museale nel capoluogo sannita, Rapuano è entrata nel merito: “Il complesso di Sant’Ilario a Port’Aurea, collocato nel settore nord-est della città, fa parte della Rete Museale della Provincia di Benevento. È stato oggetto di indagini archeologiche condotte negli anni 2000-2002 dall’allora Soprintendenza Archeologica di Salerno, Avellino e Benevento, in accordo con la Provincia e il Comune di Benevento, sotto la direzione scientifica di Giuseppina Bisogno, in vista dell’allestimento del Parco e del Museo dell’Arco di Traiano. Dallo scavo è emersa una complessa stratigrafia compresa fra l’età repubblicana e l’età contemporanea che ha restituito grandi quantità di reperti, soprattutto ceramici. L’équipe di archeologi medievisti del Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Università della Campania, che svolge da tempo attività di ricerca a Benevento, sotto la direzione scientifica di Marcello Rotili, grazie all’autorizzazione della Soprintendenza, ha intrapreso lo studio della documentazione di scavo, rimasta a lungo inedita e non adeguatamente approfondita, e dei materiali, di cui si è provveduto alla schedatura e ai rilievi.

La chiesa fu edificata tra la fine del VII e i primi decenni dell’VIII secolo nei pressi dell’arco di Traiano, la ‘Porta’Aurea’ della cinta muraria di IV secolo, porta che trasse il nome dallo straordinario monumento eretto in onore dell’optimus princeps fra il 109 e il 114, nel punto dal quale la via Traiana muoveva verso Brindisi”.

“È stato proposto – ha detto ancora Rapuano – che il santo a cui è dedicata la chiesa sia Sant’Ilario di Poitiers (310-367) visto che egli svolse un ruolo significativo nella condanna dell’eresia ariana e che ebbe di conseguenza un peso nella conversione dei Longobardi di Benevento promossa dal duca Romualdo I, da sua moglie Teoderada e dal vescovo Barbato nel 663. L’edificio presenta una copertura con due cupole in asse e trova stringenti confronti con le chiese altomedievali dell’area pugliese, come il tempietto di Seppannibale, presso Fasano, San Pietro di Crepacuore, Sant’Apollinare di Rutigliano e San Pietro Mandurino”.

“La prima menzione dell’edificio – ha concluso la relatrice – risale al novembre 1110, mentre nel dicembre 1148 è attestata anche la presenza di un cenobio le cui strutture sono state individuate nel corso degli scavi. Alla metà del Quattrocento il monastero era in declino e si arrivò in breve tempo ad una condizione di semiabbandono. La chiesa fu ancora menzionata negli atti di una visita apostolica del 1581. All’inizio del XVIII secolo risultava sconsacrata e trasformata in casa colonica. Individuata negli anni Trenta dal Bertarelli fu studiata per la prima volta nel 1956 da Mario Rotili e poco dopo venne acquistata dalla Provincia di Benevento”.

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