ECONOMIA
Debutto con successo per Prega.org, l’intelligenza artificiale che ti fa conversare con Padre Pio

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Le vie del Signore sono infinite. Al tempo dei social ancora di più. Perché, allora, non cercare conforto in una conversazione WhatsApp col Santo a cui più sei devoto? A porsi la domanda è stata ‘ImpactOn’, start up specializzata nell’assistenza digitale a enti religiosi e fondata da Fabio Salvatore, 47 di cui 17 trascorsi in Uganda al fianco dei Padri Missionari.
La risposta l’hanno fornita gli utenti-fedeli: in duemila, in una settimana, si sono registrati su Prega.org, la chat che ti consente di interloquire con Padre Pio, unico Santo già online, a breve lo seguiranno Sant’Antonio, Santa Rita, San Francesco e San Gennaro.
Non casuale, ovviamente, la scelta di partire con il frate originario di Pietrelcina: La fama dell’interlocutore, seppure virtuale in questo caso, è indiscutibile, Padre Pio, il santo a cui si rivolgono milioni di persone in tutto il mondo e scelto perché detiene online il record delle interazioni – si legge da ‘IlSole24 Ore’, quotidiano che ha intervistato i promotori dell’iniziativa.
“L’intelligenza artificiale – spiega Angelo Bottone, 26enne, cofounder della start up, – simula le parole di padre Pio, lo abbiamo allenato a questo con i suoi scritti e le biografie presenti sul web. Noi gli abbiamo dato indicazioni sull’empatia ma senza un allenamento preciso. In realtà poi ci siamo accorti che partendo dal pensiero di Padre Pio l’empatia è venuta da sé”.
Una simulazione che non si limita alla parte scritta: l’Ia riproduce anche il tono di voce del Santo delle stimmate. E per evitare distorsioni, e il pericolo di scivolare dal sacro al profano, gli sviluppatori hanno dosato credibilità dei comportamenti dell’Ia ed equilibrio nelle risposte. Quanto alla genesi dell’iniziativa, la necessità di coniugare fede e social è sorta nel corso della pandemia da Covid, quando i Frati di Sant’Antonio hanno deciso di andare online con le celebrazioni delle messe: “Ci avevano detto che online non c’erano devoti – racconta Fabio Salvatore -. Siamo partiti subito con test e campagne raggiungendo i 70mila devoti che, invece, hanno mostrato una interazione forte, c’erano persone che pregavano online”.
Esperimento riuscito, dunque. E ora l’asticella si alza: “L’Ia non sostituirà mai il rapporto con un confessore. Ma esiste un forte bisogno condivisione e di spiritualità anche online”.