Home SOCIETA' La transizione digitale e le sue opportunità: all’Unifortunato esperti internazionali a confronto

La transizione digitale e le sue opportunità: all’Unifortunato esperti internazionali a confronto

Le opportunità e le criticità della transizione digitale, ma anche l’applicazione delle nuove tecnologie nei diversi settori produttivi, sociali e dell’istruzione. All’Università “Giustino Fortunato” di Benevento al via una due giorni di incontri internazionali dedicati al tema della ricerca e dell’innovazione tecnologica.

Il convegno internazionale “Digital Transition: Research & Development” è organizzato in partenariato con l’Università di Madrid, l’Università del Norte e l’Istituto Internazionale per Mediatori Linguistici di Benevento.

L’evento si svolge sia in presenza che in streaming nella virtual room e propone un’analisi approfondita sui cambiamenti in atto a seguito dei processi di digitalizzazione, sollecitando una riflessione sulle principali tendenze e tecnologie innovative come ha spiegato la professoressa Ida D’Ambrosio, docente di Diritto dell’Economia e Direttore Scientifico dell’evento.

Numerose, dunque, le sfide e le opportunità di riflessione che la due giorni proverà ad affrontare grazie ad interventi di esperti nei diversi campi di applicazione: in tutto saranno oltre settanta i docenti e gli studiosi che interverranno al convegno, provenienti da prestigiose Università ed Enti di Ricerca italiani e stranieri.

Un tema, quello della transizione digitale, particolarmente caro all’Unifortunato, da sempre attenta all’utilizzo e all’implementazione delle nuove tecnologie. La natura stessa di università telematica, infatti, ha portato l’ateneo del capoluogo a confrontarsi con le incredibili possibilità della tecnologia e ad affrontare le criticità, come il periodo covid, per offrire i migliori servizi agli studenti.

“La transizione digitale – ha concluso il magnifico rettore dell’Unifrotunato, Giuseppe Acocella – non è solo legata all’utilizzo di una strumentazione tecnologica, ma riguarda una serie di attività capaci, come nel nostro caso, di potenziare l’offerta formativa”.

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