fbpx
Connettiti con noi
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio
Annuncio

PRIMO PIANO

Aree interne, concluso il vertice dei vescovi: “La politica intervenga seriamente”

Pubblicato

su

Ascolta la lettura dell'articolo

“Come vescovi provenienti da tutto il Paese, riuniti a Benevento per riflettere sui criteri di discernimento con l’obiettivo di elaborare una pastorale per le Aree interne, ringraziamo anzitutto il Signore per l’esperienza di comunione vissuta: questi giorni ci hanno aiutato a conoscerci meglio e a stabilire relazioni più fraterne tra noi, a fare esperienza di sinodalità, a “crescere nel servizio alla comunione”, “tutti insieme, in unità e senza campanilismi”, come ci ha chiesto, nella sua lettera, Papa Francesco”. Così nel comunicato finale i vescovi delle aree interne che si sono incontrati a Benevento.

“Le Aree interne – spiegano – costituiscono una larga porzione del Paese, accomunata da alcune criticità, depositaria di straordinarie ricchezze e tuttavia diversificata: sono, per analogia, come la piccola Nazareth, marginale, eppure custode della realtà più preziosa. Non ci rassegniamo ad accompagnarle alla fine, in una sorta di accanimento terapeutico, ma vogliamo costituirci baluardo, forza per difenderle, dando vita a reti solidali capaci di attivare sinergie. Chiediamo alla politica interventi seri, concreti, intelligenti, ispirati da una progettualità prospettica, non viziata da angusti interessi o tornaconti elettorali: in tal senso, qualora entrasse in vigore l’autonomia differenziata, ciò non farebbe altro che accrescere le diseguaglianze nel Paese; come comunità cristiana vogliamo crescere nella consapevolezza e nella partecipazione.

Molte le questioni poste sul tappeto – aggiungono -, alle quali non è stato possibile dare adeguate risposte. Ci è chiesto, in ogni caso, il coraggio di uscire da schemi ormai sclerotizzati, di rompere con la logica del “si è sempre fatto così”, per ripensare il rapporto tradizione/innovazione, disponibili ad ascoltare la voce dello Spirito, a restituire il primato effettivo alla Parola di Dio e all’annuncio del Vangelo, anche per meglio integrare una pastorale sovente sbilanciata sull’ambito cultuale liturgico.

Dobbiamo, in tal senso – scrivono -, ripensare l’esercizio del ministero presbiterale e promuovere con decisione il sacerdozio comune di tutti i battezzati, una ministerialità diversificata e responsabile, la valorizzazione del diaconato permanente, le forze del laicato, quello femminile in particolar modo, che costituisce una parte consistente del tessuto delle nostre comunità, senza dimenticare eremiti e comunità monastiche, che nelle Aree interne più isolate sono la forza segreta che mantiene in vita tante energie. Dobbiamo soprattutto puntare sulla qualità delle relazioni, perché è di questo che c’è estremo bisogno. La presenza numerosa degli anziani costituisce, in queste nostre realtà, un patrimonio di umanità e di esperienze di vita che va assolutamente valorizzato. I flussi migratori possono costituire un’opportunità per ravvivare molte realtà soggette a un decremento progressivo della popolazione, ma è necessario affinare sempre più la disponibilità all’ascolto, ad assumere, nel rispetto della legge, logiche inclusive, non di esclusione. Noi c’impegniamo a restare: la Chiesa non vuole abbandonare questi territori, senza per questo irrigidirsi in forme, stili e abitudini che finirebbero per sclerotizzarla. In tal senso c’impegniamo ad aiutare i nostri giovani che vogliono restare, cercando di offrire loro solidarietà concreta, e c’impegniamo ad accompagnare quelli che vogliono andare, con la speranza di vederli un giorno tornare arricchiti di competenze ed esperienze nuove.

Sentiamo risuonare, viva, la voce del profeta: “Sentinella, quanto resta della notte? Sentinella, quanto resta della notte?” (Is 21,11). Risponde l’Apostolo: “La notte è avanzata, il giorno è vicino. Perciò gettiamo via le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce” (Rm 13,12). Alla Chiesa – concludono -, a noi stessi in primo luogo, alla società, alla politica, chiediamo di prendere sul serio tale esortazione. Le Aree interne, dove la vita non vuole morire, possono divenire un laboratorio d’idee, una risorsa viva, un tesoro straordinario per tutto il Paese: sta a noi, tutti insieme – pastori, comunità cristiana, società civile, politica –, far sì che tale auspicio diventi realtà”.

Annuncio

Correlati

redazione 12 ore fa

Questione Aree Interne, i vescovi presentano la lettera ‘La sfida impossibile’

redazione 1 mese fa

‘Alta velocità: partire, tornare… forse restare’: definiti tema e programma dell’edizione 2024 del Forum delle Aree Interne

Marco Staglianò 1 mese fa

Acqua e rifiuti, il medioevo delle aree interne

Marco Staglianò 2 mesi fa

In morte delle aree interne

Dall'autore

redazione 10 ore fa

Telesi@, il 23 aprile la Terza Giornata dell’Orientamento post-diploma

redazione 10 ore fa

Ferrovia Valle Caudina, Fucci: “Raccolto l’impegno di EAV e ANSFISA ad accelerare la riapertura della linea”

redazione 11 ore fa

Pietrelcina, più ordine e decoro nei luoghi di San Pio: scattano divieti per le attività commerciali

redazione 11 ore fa

Ancora miasmi in zona Ponte Valentino, l’opposizione: ‘Verifiche urgenti e necessarie per accertare fonte’

Primo piano

redazione 11 ore fa

Pietrelcina, più ordine e decoro nei luoghi di San Pio: scattano divieti per le attività commerciali

redazione 11 ore fa

Ancora miasmi in zona Ponte Valentino, l’opposizione: ‘Verifiche urgenti e necessarie per accertare fonte’

redazione 12 ore fa

Questione Aree Interne, i vescovi presentano la lettera ‘La sfida impossibile’

Christian Frattasi 16 ore fa

Suicidi in carcere, anche a Benevento un presidio per sensibilizzare la società e la politica sul tema

Copyright © 2023 Intelligentia S.r.l.

Skip to content